Non credo che la marijuana sia più pericolosa dell’alcool, in termini d’impatto per l’individuo consumatore…Non possiamo mettere in galera ragazzi, quando probabilmente chi ha scritto quella legge per cui sono in arresto hanno fatto la stessa cosa. I ragazzi del ceto medio non vanno in galera per droga, ci vanno quelli più poveri, che spesso sono afro-americani e latini e hanno meno risorse per evitare di essere puniti
(Barack Obama intervistato da “New Yorker”).
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
E’ la prima volta nel corso dei suoi due mandati che il presidente degli Stati Uniti – Paese bastione del regime proibizionista almeno dal 1961 – affronta il tema “cannabis” in termini non ideologici ma razionali. E lo fa consapevole che le sue dichiarazioni fanno sorgere almeno due domande spontanee: se la marijuana è pericolosa quanto l’alcool, perché solo la prima è soggetta alle leggi proibizioniste? E come fare per evitare quella “giustizia di classe” (in realtà “ingiustizia di classe”) per cui, negli USA come in Italia, chi può permettersi un avvocato capace non va in galera, chi non ha soldi in galera ci crepa?
Le parole di Barack Obama, dopo i fatti dell’Uruguay e del Colorado, devono incoraggiare gli antiproibizionisti italiani all’azione, magari partendo dal far passare nel maggior numero di Consigli Comunali i due ordini del giorno (uno sulla legalizzazione della cannabis tout court e sull’abolizione della legge “Fini-Giovanardi, l’altro sulla cannabis terapeutica) approvati sette giorni fa dal Consiglio Comunale di Torino.
Torino, 20 gennaio 2014
I testi degli ODG sono reperibili a questo link: