Richiamando l’Ordine del Giorno sui rapporti con San Pietroburgo approvato dal Consiglio Comunale e la posizione di critica verso le politiche discriminatorie della Russia sull’omosessualità, mentre si stanno svolgendo i Giochi Olimpici Invernali di Sochi, ritengo che il Consiglio Comunale debba ricordare l’attivista gay italiano, tra i fondatori del primo movimento di liberazione omosessuale italiano (FUORI), Vincenzo Francone, che nel 1980 in occasione dei Giochi Olimpici di Mosca tentò di incatenarsi al Cremlino per protestare contro la legge sull’omosessualità in vigore allora in Unione Sovietica. Francone fu subito fermato da agenti del KGB, che confiscarono anche le riprese e le foto dell’evento. Con il nuovo corso la Russia ha cancellato l’articolo 21 del codice penale sovietico che condannava gli omosessuali fino a cinque anni di carcere, ma ora nuove leggi si propongono di perseguire l’omosessualità.
Chiedo, quindi, che il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale, diano comunicazione urgente al Consiglio Comunale su quali iniziative intendano prendere prima che finiscano i giochi invernali di Sochi, per esprimere la posizione contraria della Città di Torino nei confronti della legge contro la propaganda gay di fronte ai minori introdotta in Russia la scorsa estate e la propria solidarietà con la comunità gay.
Torino, 9 febbraio 2014.
Silvio Viale