Il Presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo, ha risposto alla lettera aperta inviatagli lo scorso 5 febbraio dagli esponenti radicali Igor Boni, Silvio Viale e Giulio Manfredi, in cui si affrontavano tre problemi: la mancata decadenza da consigliere regionale di Michele Giovine; la mancata nomina del garante regionale delle carceri; l’opportunità che l’ “Anagrafe degli eletti”, già presente nel sito del Consiglio Regionale, sia arricchita con l’ “Anagrafe dei vitalizi dei consiglieri regionali”: l’elenco completo e aggiornato dei consiglieri regionali che godono di vitalizio, che ne godranno o che hanno percepito o percepiranno subito i contributi versati.
Rispetto all’ “Anagrafe dei vitalizi”, Cattaneo scrive: “mi preme sottolineare la mia totale condivisione, nonché la mia intenzione di chiedere l’inserimento di questa norma nel Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità del Consiglio Regionale e di sostenere tale iniziativa a livello di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative”.
Rispetto al “caso Giovine”, a proposito della Giunta delle Elezioni che ha deciso di rinviare la decisione sulla decadenza di Giovine, Cattaneo scrive che deve “rispettare l’autonomia di un organo con funzioni così delicate. Inoltre, mi pare di poter rilevare che l’evoluzione della situazione politico-istituzionale, con l’ormai certa conclusione dell’attuale legislatura, porti a un sostanziale superamento del problema”.
Rispetto al garante regionale carceri, Cattaneo rileva di aver messo in votazione diverse volte la nomina ma “altrettante sono state le occasioni in cui, per evidenti motivazioni di carattere politico, non si è potuto raggiungere un esito positivo. Non ravvisando gli uffici il carattere di urgenza e indifferibilità, non mi è possibile per il momento procedere diversamente, ma sul tema sono ancora in corso ulteriori approfondimenti”.
Boni, Manfredi e Viale:
Rispetto all’Anagrafe dei vitalizi, prendiamo atto che il Presidente Cattaneo è d’accordo e gli chiediamo di operare affinchè l’elenco sia online al più presto. Sul garante delle carceri, speriamo che gli “ulteriori approfondimenti” portino alla nomina, in zona Cesarini, del garante, come previsto da una legge regionale e come richiesto anche, con diffida, da cinque detenuti del carcere di Asti.
Infine, rispetto al “caso Giovine”, una sola domanda: cosa sarebbe successo se la Giunta delle Elezioni del Senato si fosse rifiutata di decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore e il Presidente Grasso si fosse rifiutato di richiamare la Giunta ai suoi doveri, per “rispettare l’autonomia di un organo con funzioni così delicate”? Ai sensi dell’art. 36 dello Statuto regionale, la Giunta delle elezioni deve proporre al Consiglio Regionale la decadenza del consigliere Giovine, a seguito di una sentenza di condanna definitiva; non può sottrarsi a tale compito. Il Consiglio regionale è ancora in funzione per il disbrigo degli atti indifferibili e urgenti e di quelli dovuti per adempimento di leggi dello Stato; la pronuncia di decadenza del consigliere Giovine ricade sia nel primo caso che nel secondo (legge Severino).
Torino, 21 febbraio 2014