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“Fuori i partiti dalle banche. Credito a chi lo merita”. Sintesi conferenza stampa di Radicali Italiani a Torino

A Torino, in una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Valerio Federico (tesoriere Radicali Italiani) e Alessandro Massari (Direzione Radicali Italiani) hanno illustrato i contenuti della campagna nazionale ““#Sbanchiamoli – Fuori i partiti dalle Banche. Credito a chi merita”.

Sono intervenuti alla conferenza stampa anche Giulio Manfredi (segretario Associazione Aglietta) e Silvio Viale (presidente Comitato nazionale Radicali Italiani, consigliere comunale). A seguire la sintesi della conferenza stampa:

Delle banche si parla in Italia con superficialità e qualunquismo. Nella vulgata comune si pensa che le banche siano enti privati; lo sono solo formalmente; in realtà sono controllate in gran parte da fondazioni, controllate a loro volta dai partiti. Radicali Italiani propone di separare le fondazioni dalle banche, impedendo che i partiti possano condizionare il credito e rimuovendo anche le resistenze alla ricerca di investitori esteri. Le fondazioni tornino ad occuparsi di quello per cui erano state create, fare investimenti diversificati per acquisire risorse da distribuire nei territori. Con la crisi le fondazioni distribuiscono sempre meno risorse: dal 2008 il plafond si è dimezzato.La fondazione CRT di Torino erogava nel 2009 163 milioni di euro; nel 2012 ne ha erogati solamente 43. I costi per mantenere la struttura delle fondazioni italiane sono pari alla metà circa delle erogazioni; l’americana “Ford Foundation” spende solamente l’8% delle erogazioni per mantenere la propria struttura. La fondazione CRT detiene anche il 5% di “Atlantia” (Gruppo Benetton), che gestisce le autostrade e che a sua volta detiene azioni di Alitalia. Che cosa c’entra tutto questo con la mission della fondazione?

La Fondazione Intesa San Paolo è riuscita a mantenere costanti le erogazioni annuali (120/124 milioni di euro all’anno). Il suo problema è che non diversifica a sufficienza gli investimenti, come sarebbe tenuta a fare dalla legge (D. lgs. 17 maggio 1999, n. 153): investe il 40% della dotazione in Banca Intesa San Paolo. Le Fondazioni, con il 25% delle azioni, controllano Banca Intesa, di cui nominano 6 membri su 10 del consiglio di amministrazione. Nei vari board della Compagnia San Paolo siedono ben 34 membri: troppi, come peraltro evidenziato anche da Bankitalia.

Radicali Italiani ha promosso una petizione al Parlamento Italiano, con allegata una proposta di legge di un solo articolo, che richiede la dismissione delle partecipazioni delle fondazioni nelle Società bancarie:

http://www.radicali.it/sites/default/files/Testo%20Petizione%20RI%20separazione%20banche%20fondazioni_0.pdf

E’ possibile sottoscrivere la petizione anche sul web; Radicali Italiani cercherà di coinvolgere sull’iniziativa il maggior numero sia di cittadini e di associazioni sul territorio sia di parlamentari nel Palazzo.

Torino, 5 marzo 2014