Alla notizia che il Consiglio Regionale del Piemonte ha deciso di rinviare ogni decisione sul “caso Giovine” alla prossima settimana, Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta) ha dichiarato:
Il centrodestra prende tempo perché non vuole ammettere che l’unica soluzione rispettosa della legge è di lasciare vacante il seggio di Michele Giovine. Grazie al lavoro di Emilio Colombo (compagno radicale, esperto in leggi elettorali), abbiamo appurato quanto segue: Sara Franchino non può sostituire Giovine perché è la prima dei non eletti di una lista (Pensionati per Cota) di cui, con sentenza definitiva, è stato accertato che 17 candidati su 18 non avevano l’accettazione di candidatura valida. Essendo false le accettazioni di candidatura, non ci sono candidati idonei a subentrare a Giovine.
La cosa più sensata sarebbe quella di assegnare il seggio alla lista della coalizione del centro-destra del 2010 che abbia ottenuto il più alto resto, ma la legge elettorale per le regionali (legge 108/1968) non contempla questa possibilità (la prevede solo per il cosiddetto “listino”). Peraltro, sia TAR che Consiglio di Stato hanno annullato non solo la Lista “Pensionati per Cota” ma tutte le liste, per cui non c’è più nulla da cui effettuare ripescaggi.
Quindi la cosa più rispettosa della legalità sarebbe il ritorno a casa di Sara Franchino assieme a Giovine. Lui si paragona a Cincinnato, magari con la segreta speranza che Picchetto o Porchietto o Crosetto lo richiamino in servizio; la maggioranza dei piemontesi vorrebbe, invece, che restasse a zappare l’orto.
Per quanto riguarda il Consiglio Regionale, rileviamo che oggi è stato investito ufficialmente dalla Giunta delle Elezioni del problema della decadenza del consigliere Michele Giovine, a 124 giorni dalla sentenza definitiva della Cassazione e a sette giorni dal nostro esposto in Procura. Consiglio avvisato …..
Torino, 18 marzo 2014
http://www.associazioneaglietta.it/cosa-facciamo/elezioni-e-legalita/