La proposta di allargare a tutta la Città Metropolitana il registro torinese dei Testamenti Biologici viene da Silvio Viale, uno dei promotori della delibera di iniziativa popolare che lo istituì nel 2011. Il registro conta oggi 580 adesioni e fino ad ora non sembra che qualcuno abbia chiesto la verifica per qualche caso, anche se non si può escludere che sia stato utilizzato senza chiederne la verifica in Comune.
Silvio Viale, che fa parte di Dignitas, di EXIT-Italia e dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato:
Sebbene le questioni del fine vita riguardino prettamente la necessità di una legge, i registri del Testamento Biologico hanno il merito di garantire già adesso la volontà di una persona aiutando i medici e i familiari nel contesto clinico e nei limiti delle possibilità attualmente concesse dalla legge. Il basso numero di adesioni non mi spaventa e non mi sorprende, perché una cosa è la condivisione ideale del tema dell’autodeterminazione, altra cosa è calarlo concretamente e preventivamente nel proprio percorso di vita, della vecchiaia e della malattia. Peraltro, molte altre associazioni raccolgono testamenti biologici (EXIT-Italia, Fondazione Veronesi, Associazione Luca Coscioni, Consulta di Bioetica, Chiesa Valdese, ecc.) e il testamento biologico può essere un semplice scrittura privata. Il basso numero di adesioni al Registro della Città di Tirino permette, però, di allargare una esperienza positiva e funzionante ai cittadini della Città Metropolitana, attualmente provincia, per quei cittadini che non hanno la possibilità di farlo nel proprio comune. Del resto la Città di Torino può garantire una migliore archiviazione e strutturazione del servizio.
Torino, 2 aprile 2014.