Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta, candidato nel Pd alle elezioni regionali), Giulio Manfredi (segretario Aglietta, Direzione Radicali Italiani) e Silvio Viale (presidente Comitato nazionale RI):
Dulcis in fundo: nell’ultima seduta, nell’ultima votazione, questo Consiglio Regionale ha trovato in sé la forza per fare la cosa giusta: nominare il garante regionale delle carceri, come gli imponeva una legge regionale (la n. 28 del 2 dicembre 2009), entrata in vigore (si fa per dire) quattro anni e mezzo fa.
L’Associazione radicale Adelaide Aglietta si è battuta, innanzitutto, perché tale legge fosse rispettata. Nel gennaio 2012 ponemmo il problema della nomina del garante in una conferenza stampa con Emma Bonino; seguì un digiuno a staffetta di decine di persone, durato vari mesi (durante il quale Igor Boni e Salvatore Grizzanti digiunarono per dieci giorni ed ottennero di essere auditi in Commissione); poi cinque detenuti del carcere di Asti diffidarono formalmente (grazie al lavoro dell’avvocato Antonio Maria Polito) il Presidente della Giunta Regionale ad attuare la legge; poi l’Associazione Aglietta inviò gli avvocati Mauro Anetrini e Alberto Ventrini a perorare la causa del garante in I Commissione, contro i tentativi di stravolgimento della figura del garante o addirittura di abrogazione della legge (vedi la famigerata PDL “Montaruli/Pedrale”); e ancora comunicati, sit-in sotto il Consiglio (con battitura delle sbarre), lettere e appelli al Presidente Cattaneo.
Detto questo, siamo ancor più soddisfatti perché il prescelto è Bruno Mellano. Nella legislatura 2000-2005 furono oltre 100 le visite effettuate da Mellano e da Carmelo Palma nelle carceri piemontesi. Mellano e Palma presentarono (il 7 febbraio 2005) la prima proposta di legge sul garante carceri, poi ripresa da Rocchino Muliere (PD) e divenuta legge. Mellano ha poi proseguito l’impegno sulle carceri come parlamentare della Rosa nel Pugno e poi nella sua normale attività lavorativa in una cooperativa impegnata nell’inserimento lavorativo anche di persone detenute.
Auguriamo a Bruno buon lavoro, nell’interesse di tutta la collettività piemontese, di cui le 13 carceri, gli oltre 5.000 detenuti, le migliaia di agenti di polizia penitenziaria ed operatori devono essere considerati parte integrante, e non un mondo a parte.
L’abbiamo sempre detto: la nomina del garante è una misura di riduzione del danno, né più né meno. Il 28 maggio, fra 42 giorni, scadono i termini assegnati all’Italia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo affinché si ponga fine ai trattamenti inumani e degradanti che ormai da anni contraddistinguono l’esecuzione della pena e la custodia cautelare nei 205 penitenziari italiani. Continua la lotta di Marco Pannella e dei radicali per l’amnistia e l’indulto, nel silenzio generale delle forze politiche e dei media, nonostante le parole pesanti e inequivocabili pronunciate a più riprese dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Torino, 16 aprile 2014
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