Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso è stato varata una delega al Governo in merito alla selezione dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie che va nella direzione giusta, ponendo l’accento sul merito e sulle competenze e cercando di disincentivare le appartenenze partitiche o, meglio, la vicinanza ai numerosi gruppi di potere di cui è composta l’attuale partitocrazia senza partiti.
Occorre andare fino in fondo in questa riforma senza spesa; non basta un albo nazionale (o regionale per i direttori sanitari e amministrativi) da cui pescare; occorre affidare la pesca a soggetti esterni alla giunta regionale (agenzie di consulenza accreditate a livello nazionale), in grado di fornire all’organo politico una rosa ristretta di nomi tra cui scegliere non solo più il direttore generale ma, grazie alle nuove disposizioni governative, anche quello sanitario e amministrativo, in passato scelti personalmente dal direttore generale.
Per l’ennesima volta, Davide Gariglio (segretario regionale del PD, prossimo capogruppo PD in consiglio regionale) ha rilanciato la sua e nostra proposta, già formalizzata in un PDL. Sergio Chiamparino aveva iniziato la campagna elettorale facendo sua la proposta radicale, che, ricordiamolo, risale al 2002.
Oggi è entrata nel pieno delle sue funzioni la Giunta Regionale per cui una domanda è d’obbligo: cosa pensa della riforma dei criteri di nomina dei direttori delle aziende sanitarie regionali il neo-assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta?
Torino, 16 giugno 2014