Ieri sera una delegazione radicale (composta da Igor Boni, Giulio Manfredi, Graziella Mirando e Silvio Viale) è stata ricevuta dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.
In un’ora di discussione franca e cordiale, gli esponenti radicali hanno illustrato a Chiamparino i seguenti punti:
TRASPARENZA – il dossier “grattacielo Regione” è il primo banco di prova della nuova amministrazione regionale, per dimostrare nei fatti che anche in materia di trasparenza si cambia verso rispetto alla Giunta Cota: rivitalizzare il sito ad hoc (sedeunica.regione.piemonte.it), inserendovi tutti i provvedimenti emanati in questi anni, in versione integrale, ma anche aggiornamenti continui sullo stato dell’opera.
Nel rispetto delle reciproche competenze, i radicali hanno chiesto a Chiamparino la massima attenzione alla Proposta di legge sulla Trasparenza predisposta dal consigliere Davide Gariglio, con la collaborazione dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.
I radicali hanno appreso con favore che il futuro “commissario per la legalità”, annunciato da Chiamparino in occasione dell’illustrazione del suo programma di governo, svolgerà il suo compito a tempo pieno.
LAVORO – E’ stata ribadita a Chiamparino l’opportunità di verificare gli spazi in Regione Piemonte per l’applicazione del “contratto di ricollocazione” proposto da Pietro Ichino, che è divenuto una realtà percorribile con l’approvazione della scorsa legge finanziaria. Nella prospettiva di eliminare le enormi differenze tra lavoratori con diversi contratti che perdono il posto e per ridurre gli effetti nefasti della cassa integrazione in deroga (in qualche caso in deroga anche alla logica), il contratto di ricollocazione è un’opzione che, verificando le situazioni di crisi esistenti sul territorio, potrebbe essere sperimentata.
CANNABIS TERAPEUTICA – Necessità ed urgenza che la Regione Piemonte si doti, sulla scorta di quanto già fatto da altre regioni, di una legge che garantisca ai cittadini malati di accedere ai medicinali contenenti i principi attivi della cannabis. Esiste da anni una legge al riguardo ma la triste realtà è che solo 60 cittadini in tutta Italia possono accedere a tali medicinali, a causa degli alti costi e della burocrazia.
INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA – I radicali hanno sollecitato l’adozione da parte della Regione di una circolare che formalizzi ufficialmente la possibilità per le donne che hanno scelto l’aborto farmacologico di usufruire del regime di “day hospital” nei tre giorni intercorrenti fra la prima e la seconda assunzione.
A fine incontro Igor Boni ha scambiato con il Presidente alcune prime valutazioni riguardo all’IPLA SpA, istituto che da ieri, martedì 23 luglio, guida con il ruolo di Amministratore Unico, dopo avervi lavorato per venti anni come dipendente.
Torino, 24 luglio 2014