Silvio Viale e Giulio Manfredi (esponenti radicali):
Due cose sorprendono di più nel “caso Marrone”: la prima è come un signore così scafato da far scrivere sulla scheda elettorale “Maurizio Marrone detto Mattone” per prevenire possibili errori di voto conseguenti alla sua campagna elettorale basata sul martellante slogan “Mattone su mattone, vota Marrone” non abbia presentato in tempo delle semplici dimissioni, dimissioni dovute ai sensi di una legge chiarissima e non aggirabile.
La seconda sorpresa è la figuraccia dei grillini: hanno fatto fuoco e fiamme per avere la Presidenza Giunta delle Elezioni e poi adottano le stesse lungaggini della partitocrazia contro cui si scagliano oggi giorno. Oggi, nel giorno della sentenza del tribunale, la giunta delle elezioni, che poteva decidere la decadenza di Marrone, è stata rinviata. Perchè? Chiediamo al presidente di mettere online i verbali delle sedute della Giunta.
Bisogna tornare al 2005, all’azione popolare promossa da noi radicali contro Rolando Picchioni, per trovare un precedente di consigliere regionale dichiarato decaduto dal tribunale. Ricordiamo che Picchioni, allora consigliere regionale della Margherita, era stato in precedenza convalidato dal Consiglio Regionale – sinistra e destra a braccetto – nonostante la proposta di decadenza presentata dall’allora presidente della Giunta delle Elezioni, il radicale Bruno Mellano.
Torino, 23 settembre 2014