Pronto il commento di Silvio Viale, certamente uno dei medici più impegnati su aborto e eutanasia, all’appello di Papa Bergoglio ai medici cattolici dell’AMCI, oggi in udienza a Roma, per l’obiezione di coscienza.
Silvio Viale, radicale e iscritto al PD e consigliere comunale a Torino, oltre a essere un esponente di EXIT-Italia e dell’Associazione Luca Coscioni, ha così commentato:
Il problema non è Bergoglio. Non è nemmeno l’obiezione di coscienza. Il problema è la latitanza di uno Stato laico, perlopiù ostile, impaludato da oltre trent’anni sui diritti civili. Il punto non è se i medici cattolici, ma anche di qualunque altra religione, o anche di nessuna religione, facciano obiezione di coscienza. Il punto è lo Stato che deve garantire i servizi e la libertà di tutti i propri cittadini. L’aborto ha contribuito a emancipare la donna dalla schiavitù riproduttiva e a tutelare al meglio la sua salute, mentre l’eutanasia volontaria affranca tutti da sofferenze insopportabili e ritenute non dignitose. Liberi i cattolici di non abortire, di soffrire e di non accorciare il proprio fine vita, ma non liberi di imporre la loro morale allo Stato. Liberi loro, ma liberi anche noi, liberi entrambi di potere cambiare opinione al momento opportuno.
Torino, 15 novembre 2014