Dichiarazione di Silvio Viale, consigliere comunale del PD ed esponente radicale, sugli avvenimenti di questa mattina davanti alle Palazzine MOI occupate
Non avendo saputo della sconvocazione (il sito del comune ha tuttora la convocazione del sopralluogo in calendario) sono arrivato al sopralluogo direttamente dall’Ospedale Sant’Anna. Parcheggiata l’auto ho raggiunto il gruppone con i consiglieri che da piazza Galimberti stava spostandosi verso le palazzine. Non sapevo ancora della sconvocazione, ma ho subito capito che il sopralluogo si sarebbe limitato a via Giordano Bruno, vista la presenza di un nutrito picchetto misto, residenti e solidali, davanti alle palazzine. Non avevo motivo per andarmene e così ho seguito gli eventi, i battibecchi, gli insulti, i cori contro Marrone, con qualche sputo (ho sempre detestato chi sputa addosso sin dai tempi dell’oratorio) fino alla trionfale parata con cui alcuni, sottolineo alcuni, hanno accompagnato la smobilitazione dei poliziotti in borghese. Al di là di ogni altra considerazione sulla decisione del sopralluogo, sulla sua sconvocazione, sugli occupanti e sugli intenti reali di chi dice di sostenerli, ho capito che da entrambe le parti non bisogna fare di ogni erba un fascio. Non sarà facile trovare soluzioni, educare alla tolleranza e alla sicurezza, respingere le provocazioni, le strumentalizzazioni interessate, le accuse speculari, e la comoda tendenza a generalizzare in categorie uniche. Bisogna riuscire a sezionare i problemi per poterli individuare e risolvere senza soffiare sul fuoco della disperazione. Da entrambe le parti c’è chi ha interesse a esasperare le contrapposizioni, dimenticando che ci sono persone con storie, intenzioni e interessi diversi. Troppo facile, da una parte, sbandierare il presunto “diritto del Consigliere Comunale di entrare dove vuole”, o arroccarsi, dall’altra, su un “a casa mia non si entra senza appuntamento”; cose entrambe parzialmente vere, ma poco utili, se non ad alimentare l’esasperazione. In ogni caso, ho fatto bene a rimanere, ad ascoltare, a non allontanarmi. Infine credo sia dovuto un pubblico apprezzamento a chi ha gestito l’ordine pubblico con grande professionalità.
Torino, 18 dicembre 2014