Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
La sentenza di oggi con cui il TAR del Piemonte ammette il ricorso principale e rinvia il processo al 9 luglio per poter acquisire tutti gli elementi utili, a partire dall’esame reale delle firme contestate, ci pare ragionevole e condivisibile.
Lo ripetiamo: rispetto all’inchiesta penale, se saranno accertate condotte illecite, chi ha sbagliato deve pagare, a qualunque schieramento appartenga; rispetto all’inchiesta amministrativa, vale la regola aurea della “prova di resistenza”, ovvero il TAR dovrà verificare se, togliendo tutte le firme che risultassero eventualmente non regolari, le liste provinciali dei candidati e il listino di Chiamparino sarebbero ancora supportati da un numero sufficiente di firme; in caso affermativo, la legislatura puo’ proseguire, in caso negativo si torna a votare.
Ciò detto, non comprendiamo il capogruppo forzista Gilberto Pichetto, secondo cui “la situazione che oggi vive la Giunta Chiamparino è peggiore di quella che contraddistinse la precedente legislatura”. Pichetto e tutto il centro-destra portano sempre sulle spalle la responsabilità di aver tenuto bordone per ben quattro anni al falsario Michele Giovine, di aver fatto scendere per due volte in piazza il popolo del centro-destra a difesa delle firme false di Giovine, di aver sostituito obtorto collo Giovine in Consiglio Regionale con la sua fidanzata Sara Franchino, prima dei non eletti nelle lista risultata illecitamente presentata, mentre quella poltrona doveva rimanere vuota fino alle elezioni.
Caro Pichetto, non ci si lava le mani puntando il dito sulle colpe di altri, peraltro ancora tutte da dimostrare.
Torino, 19 febbraio 2015
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