Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Scorrendo nomi e biografie dei nuovi 16 direttori generali delle ASL piemontesi – sempre ammesso che tutti accettino il posto – i conti sono presto fatti: un forte segnale di discontinuità rispetto al passato, con l’arrivo di direttori da fuori regione, l’abbiamo solamente per le due ASL torinesi, per l’ASL di Alessandria e per l’ASL di Cuneo. Nel resto del Piemonte è stato attuato il solito gioco dell’oca: sono state premiate le seconde e terze linee, direttori sanitari o amministrativi hanno fatto il grande balzo a direttore generale e hanno semplicemente cambiato casella, andando in un’altra azienda sanitaria. Idem per i quattro direttori generali confermati, che si trasferiranno semplicemente in un’altra città.
E’ innegabile il segnale di discontinuità rispetto al passato ma tutto il complesso procedimento di selezione messo in atto e, soprattutto, lo stato di fatto e le prospettive della sanità piemontese avrebbero richiesto maggiore coraggio e un maggior numero di nomi effettivamente nuovi, effettivamente fuori dal solito coro.
Torino, 27 aprile 2015