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Sciopero della fame per #FreeSavchenko

RUSSIA/UCRAINA. RADICALI, UN GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME A UN ANNO DAL SEQUESTRO DELLA PILOTA NADIYA SAVCHENKO. IT’S TIME TO #FREESAVCHENKO

Domani, 17 giugno, i dirigenti dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Silvja Manzi, Igor Boni e Marco del Ciello attueranno un giorno di sciopero della fame a un anno esatto dalla presa in ostaggio in territorio ucraino e dal trasferimento forzato nelle carceri russe della pilota militare e parlamentare ucraina Nadiya Savchenko; una pratica considerata grave violazione dei diritti umani dalle convenzioni internazionali.

Nadiya Savchenko, 34 anni, si è distinta nella sua carriera militare come unica donna soldato a prestare servizio nelle truppe di pace ucraine in Iraq e come prima donna ad arruolarsi nell’Accademia aeronautica ucraina. È detenuta, in attesa di giudizio, imputata di omicidio, benché la sua cattura sia stata precedente l’uccisione dei due giornalisti di cui è accusata.
Eletta al Parlamento ucraino, è divenuta membro della delegazione del suo Paese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) e come tale ha – avrebbe! – diritto all’immunità internazionale.

Nonostante il “Pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk”, adottato e firmato a Minsk il 12 febbraio 2015 e accettato dalla Federazione russa, preveda lo scambio di tutti gli ostaggi politici e di tutte le persone detenute illegalmente, la Russia si rifiuta di rilasciare Nadiya Savchenko, così come gli altri detenuti politici.

Nadiya Savchenko ha intrapreso, in più riprese, un lunghissimo sciopero della fame, durato complessivamente 83 giorni, contro la sua detenzione illegale e i maltrattamenti subiti (trattamenti psichiatrici coatti; radi, difficoltosi e controllati colloqui con i legali, da effettuarsi in russo!; luce della cella accesa h24; mancate cure mediche, che hanno provocato la perdita dell’udito a un orecchio; impossibilità di visite da parte di osservatori internazionali indipendenti).

Dichiarazione di Silvja Manzi, Igor Boni e Marco del Ciello, coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta

«Con un giorno di sciopero della fame vogliamo sostenere la lotta di Nadiya Savchenko e quella di tutti i democratici ucraini, per dire alla Russia di Putin: It’s time to #FreeSavchenko! In questo conflitto, colpevolmente ignorato dai media italiani ma che avrà conseguenze e ripercussioni imprevedibili per tutta l’Europa, una donna è diventata il simbolo nonviolento della lotta per la libertà e l’autodeterminazione del suo Paese. Nadiya Savchenko, insignita la settimana scorsa del prestigioso Atlantic Council Freedom Award, ha utilizzato l’unica arma che aveva a disposizione dalla cella del carcere nel quale è rinchiusa illegalmente da un anno, in violazione delle convenzioni internazionali e del rispetto dell’immunità diplomatica, l’arma della nonviolenza. Con lo sciopero della fame che ha portato avanti, in più riprese, per 83 giorni, ha mostrato al mondo la violenza e l’arroganza del regime di Putin. Speriamo che dall’Italia, le Istituzioni, la politica i cittadini e la cosiddetta società civile aprano gli occhi e dedichino attenzione e impegno a questa vicenda di violazione dei diritti che ferisce l’Europa e le nostre democrazie.»