Nella seduta di martedì scorso, il CdA della “Fondazione per il Libro” di Torino ha nominato il “responsabile della trasparenza” (Nicola Gallino) e il “responsabile della prevenzione della corruzione” (Giulia Gabotto), figure previste dal D. lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.), entrato in vigore il 20 aprile 2013.
Giulio Manfredi (Radicali Italiani):
Ci sono voluti due anni e mezzo alla “Fondazione per il Libro” per attuare quanto previsto da una legge dello Stato. Avevo scritto in proposito una lettera alla Presidente Giovanna Milella il 10 novembre scorso e, vista l’assenza di risposta, avevo segnalato l’inadempienza all’Autorità nazionale Anticorruzione, tramite l’apposito banner sul sito della stessa, il 1° dicembre 2015 (segnalazione registrata dall’ANAC col numero 2146).
Sia nella lettera che nella segnalazione ho rilevato altre inadempienze da sanare, in particolare la mancanza sia della dichiarazione dei redditi sia della dichiarazione patrimoniale dei membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Libro. Ai sensi dell’art. 14, comma 1, del D. lgs. n. 33/2013, tali documenti devono essere pubblicati entro tre mesi dalla nomina. Dal sito della Fondazione è rilevabile come sia stato applicato a tutti i membri del Cda della Fondazione (organo di indirizzo politico-amministrativo) l’art. 15 del D. lgs. 33/2013, che è invece rivolto solamente a dirigenti, collaboratori e consulenti.
Mi auguro che a partire dalla riapertura della Fondazione a gennaio, il neo-nominato “responsabile della trasparenza” riformi radicalmente la sezione del sito dell’ente dedicato all’ “amministrazione trasparente”. Basterà copiare quanto già fatto in proposito, a tempo debito, da altri enti, dall’IPLA al S.C.R. – Piemonte Spa.