Ecco di seguito il testo della lettera aperta inviata.
Egregi consiglieri,
vi scriviamo questa lettera aperta per chiedervi un voto favorevole alla delibera che ha come obiettivo la rimozione del crocifisso dall’aula consiliare del Comune di Torino, dalla Sala Rossa.
Vi scriviamo da laici, da cittadini italiani che credono che il primo dei pilastri di una democrazia sia il motto “libera Chiesa in libero Stato”, da persone che credono fermamente nella Costituzione repubblicana che fonda il suo principio sulla separazione tra Stato e chiese.
Da questo luogo, da Torino, dal Piemonte, dove Cavour e Siccardi hanno posto il confine netto tra Stato e Chiesa ormai 166 anni fa, dando fondamenta allo stato di diritto e ad una giustizia che ponesse tutti sullo stesso piano eliminando i privilegi del clero, crediamo non possa essere accettato che dentro l’aula consiliare del Comune campeggi il simbolo di una religione.
Tutti i giorni ci scandalizziamo per ciò che accade in luoghi del mondo dove la religione (mussulmana) diviene Stato, diviene Legge. Pur comprendendo che – come alcuni dicono – il crocifisso in Sala Rossa è solo un simbolo, crediamo fermamente che sarebbe un grave errore votare contro il testo che mira alla sua rimozione. Anche i simboli sono importanti.
Togliere la croce non sarebbe in alcun modo un atto ostile verso i Cattolici. Rispettiamo il crocifisso come rispettiamo tutti i simboli religiosi e come rispettiamo le fedi e le convinzioni di ciascuno. Peraltro solo uno Stato pienamente laico può avere la forza di consentire a tutti una vera libertà religiosa.
I simboli religiosi devono stare nelle case di chi li vuole apporre e nei luoghi di culto, non nelle aule dove si legifera e si producono norme in nome della Costituzione italiana, dello Stato, di tutti i cittadini.
Se oggi consentissimo la permanenza del crocifisso nell’aula del Consiglio comunale dovremmo avere la consapevolezza che domani qualcuno, a maggioranza, lo toglierà per mettere un nuovo simbolo, il suo. No, nessuna maggioranza può imporre a tutta la Città un solo simbolo religioso, nessuna maggioranza dovrebbe consentire che oggi, nella città che ha avuto il coraggio di dare il nome di ‘via XX settembre’ alla strada che passa davanti al Duomo, ci si pieghi dinanzi a opportunismi e ipocrisie che sono fuori dalla storia; fuori dalla nostra Storia.
Igor Boni – Silvja Manzi – Laura Botti
(Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta)
Daniele Degiorgis
(Coordinatore circolo dell’Unione Atei Agnostici e Razionalisti – UAAR di Torino)