Dichiarazione di Valerio Federico (tesoriere Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):
In attesa di poter valutare gli effetti della riforma Madia sulla trasparenza nelle Pubbliche amministrazioni, materia nella quale interviene con decisione, ci sono aspetti della legge in vigore da oggi che offrono già alcuni spunti di riflessione. Ad esempio, è senz’altro positivo aver incaricato l’Autorità nazionale anticorruzione di definire criteri, modelli e schemi standard per l’organizzazione, la codificazione e la rappresentazione dei documenti, delle informazioni e dei dati oggetto di pubblicazione obbligatoria; occorreva, però, fissare un termine per tale compito, al fine di evitare il solito gioco dello scaricabarile.
Ma c’è anche un altro elemento della riforma da sottolineare con favore: chi ha presentato “accesso civico” ad amministrazioni regioni o enti locali, nel caso di rifiuto o omissione da parte dell’amministrazione può ora “presentare ricorso al difensore civico competente per ambito territoriale ove costituito, altrimenti la competenza è attribuita al difensore civico competente per l’ambito territoriale immediatamente superiore, e il difensore civico è chiamato a pronunciarsi entro trenta giorni. In precedenza, di fronte al rifiuto dell’amministrazione, il cittadino poteva soltanto ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale, dovendo accollarsi spese legali che ovviamente quasi nessuno poteva permettersi.
A Torino, giace ormai da sette mesi inevaso un “accesso civico” radicale relativo alla pubblicazione online degli incentivi assegnati al personale regionale impegnato nella realizzazione della Sede Unica della Regione Piemonte, in zona Lingotto. Ora sarà possibile richiedere l’intervento del difensore civico regionale, che, già interpellato mesi fa, aveva eccepito di non avere la competenza in materia di “accesso civico”. Ora ce l’ha.