LEGGE ELETTORALE REGIONALE/RADICALI: URGE RIFORMA UNINOMINALE-MAGGIORITARIA PER CANCELLARE LO SCANDALO CHE SOLO IL 5% DEGLI ELETTORI SCELGA GLI ELETTI
Questa mattina presso la Sala Viglione del Consiglio regionale del Piemonte si è svolta la conferenza stampa per promuovere una legge elettorale e maggioritaria in Piemonte. Hanno preso parte all’evento numerosi esponenti dell’UNCEM e Igor Boni dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.
Nell’ambito dell’evento Igor Boni ha fornito alcuni dati sconcertanti riguardo il numero di elettori che hanno scelto gli eletti nelle ultime regionali del 2014 e nelle recenti elezioni comunali del 2016
Dichiarazione di Igor Boni:
“Il sistema proporzionale con le preferenze è il peggiore possibile. Non garantisce la rappresentanza dei territori dato che la stragrande maggioranza degli eletti arriva dai principali centri urbani e dalla conurbazione di Torino; provoca una lotta intestina all’interno delle liste piuttosto che tra le liste, dato che i peggiori nemici sono i colleghi di partito che potrebbero avere qualche preferenza in più piuttosto che candidati in altre liste; alimenta clan e famiglie nel senso più deleterio del termine e lega l’eletto alle poche migliaia (o centinaia) di suoi sostenitori piuttosto che a decine di migliaia di elettori di un collegio. Oltre a queste motivazioni che da decenni ci spingono a chiedere un sistema elettorale uninominale a turno unico, con una Regione divisa in 50 collegi (come prevede la proposta dell’UNCEM), ce n’è un’altra poco conosciuta: ad oggi solo il 5% degli elettori determina gli eletti.
Ecco i dati:
- alle scorse regionali (2014) su 3,6 milioni di elettori potenziali hanno votato 2,4 milioni di persone (66,4%); sommando tutte le preferenze ottenute dai 40 eletti si evince che solamente il 6,7% degli elettori ha determinato la elezione dei consiglieri regionali (4,5% se confrontato con tutti gli elettori e non solo con chi ha effettivamente votato);
- Alle ultime comunali di Torino su circa 700.000 elettori potenziali hanno votato circa 400.000 persone (57,2%). Anche in questo caso, sommando tutte le preferenze di chi è stato eletto (e tenendo conto che con la doppia preferenza ogni elettore può contribuire all’elezione di due eletti) si ottiene che circa il 5% dei votanti ha selezionato gli eletti (circa il 3,5% se confrontato con tutti gli elettori e non solo con chi ha effettivamente votato).
In un sistema uninominale e maggioritario in ogni collegio la maggioranza relativa degli elettori contribuirebbe alla selezione degli eletti; si passerebbe cioè dall’attuale ridicolo 5% a un 35-45% (o più), dato certamente più rispettabile.
Di tutto questo se ne può discutere seriamente?”