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Caso Marrone. Radicali, “Ancora nessun riscontro su ineleggibilità del consigliere regionale”

Caso Marrone/Radicali: da due anni i cittadini non hanno alcuna informazione su ricorso giudiziale per ineleggibilità consigliere Maurizio Marrone. Manfredi e Manzi scrivono all’Ufficio di Presidenza e al Presidente della Giunta Elezioni del Consiglio regionale.
  
Oggi gli esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvja Manzi hanno inviato una nota (vedi link) sia all’Ufficio di Presidenza sia al Presidente della Giunta Elezioni del Consiglio Regionale del Piemonte sul caso del consigliere regionale Maurizio Marrone. 
 
I radicali chiedono:
 
– all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale di verificare presso gli uffici della Corte d’Appello di Torino la situazione del procedimento giurisdizionale inerente il consigliere Maurizio Marrone, e di sollecitare, nel rispetto delle reciproche prerogative, una pronuncia definitiva;
 
– al Presidente della Giunta delle Elezioni di convocare un’apposita seduta della Giunta dedicata al “caso Marrone”;
 
– ad entrambi gli organismi del Consiglio Regionale di operare al fine di far aggiornare la scheda del consigliere regionale Maurizio Marrone presente nell’ “Anagrafe degli Eletti” con le informazioni relative al processo giurisdizionale che lo vede ancora coinvolto. A tal fine si richiama l’art. 3, comma 2, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 17 (Istituzione dell’anagrafe delle cariche pubbliche elettive), che prevede la possibilità di effettuare annotazioni nella sezione dell’Anagrafe degli eletti dedicata a ciascun consigliere regionale.

Ben due anni fa il Tribunale ordinario di Torino – con Ordinanza del 15-22/09/2014 (RG n. 20615/2014 – aveva accertato l’ineleggibilità del consigliere Maurizio Raffaello Marrone alla carica di consigliere della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 2, comma 1, n. 11, della L. n. 154/1981; Marrone si era dimesso dal CdA di “IRES Piemonte” fuori tempo massimo, dopo la presentazione delle liste elettorali.
 
Nella seduta del 7/10/2014, il Consiglio Regionale del Piemonte ha convalidato l’elezione di 50 consiglieri regionali, mentre ha sospeso il procedimento di convalida del consigliere Marrone in considerazione del procedimento giurisdizionale in corso e quindi in attesa della sentenza esecutiva della Corte d’appello. 
Da allora i cittadini piemontesi non hanno avuto più notizie del “caso Marrone” né tantomeno è possibile acquisirne sul sito dell’“Anagrafe degli eletti” del Consiglio Regionale, dove tutto quanto sopra esposto non è presente, neppure in forma succinta.
 
Manfredi e Manzi:
 
«Comprendiamo il silenzio del Palazzo: avevamo chiesto a suo tempo, anche con un atto di diffida stragiudiziale redatto dall’avv. Antonello Polito (scomparso nel maggio 2015), alla Giunta delle Elezioni di deliberare sul “caso Marrone”, come gli imponeva e gli impone tuttora l’art. 18 del Regolamento interno del Consiglio Regionale. La Giunta delle Elezioni preferì comportarsi da Ponzio Pilato, lavandosene le mani e attendendo l’esito del ricorso giurisdizionale (cosiddetta “azione popolare”), promossa dall’avvocato Massimo Pastrone per fare decadere Maurizio Marrone.
 
A due anni e mezzo dalle elezioni regionali e a due anni dal giudizio di primo grado del Tribuanle, i cittadini piemontesi non hanno il diritto di conoscere lo stato delle cose sul “caso Marrone”.
 
E questo accade per la prima volta nella storia quarantennale del Consiglio Regionale; e sempre per la prima volta a presiedere la Giunta delle Elezioni c’è un esponente (Paolo Mighetti) di quel Movimento 5 Stelle che ripete sempre come un mantra o come un rosario le parole “legalità”,  “trasparenza”, “il Palazzo deve essere una casa di vetro”.
 
Non solo a Roma ma anche a Torino i vetri del Palazzo ci paiono rotti o almeno appannati.»

 
Link nota radicale: http://www.associazioneaglietta.it/2016/09/12/richiesta-aggiornamento-caso-marrone