CASO MARRONE/RADICALI: INACCETTABILI DUE ANNI PER SENTENZA D’APPELLO MA PECCATO ORIGINALE È DEL CONSIGLIO REGIONALE CHE AVREBBE DOVUTO DECIDERE ENTRO 90 GIORNI DALLE ELEZIONI
Inammissibile lo scaricabarile dei 5Stelle che con il Consigliere Mighetti hanno Presidenza della Giunta delle elezioni
Giulio Manfredi e Silvja Manzi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):
«L’Associazione radicale Adelaide Aglietta aveva richiesto a tempo debito – anche con atto di diffida ad adempiere stragiudiziale notificato il 12/11/2014 alla Giunta delle Elezioni e al Consiglio Regionale – di deliberare sul “caso Marrone”, nel rispetto dell’art. 18, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale (“la convalida deve comunque avvenire entro 120 giorni [dalle elezioni] … a tal fine, la Giunta per le Elezioni … deve presentare le proprie conclusioni al Consiglio entro 90 giorni [dalle elezioni]”).
La Giunta delle Elezioni decise invece, per la prima volta nella storia del Consiglio Regionale, di lavarsene le mani e di delegare la questione alla magistratura ordinaria, confidando che, come sempre accaduto in passato, la sentenza di appello seguisse a ruota quella di primo grado, trattandosi della tutela del più importante dei diritti costituzionali, quello dell’elettorato attivo e passivo. Così non è stato e purtroppo il ritardo di due anni costituisce un grave precedente per i ricorsi futuri.
Ora che la frittata è fatta il M5S tenta di rifarsi una verginità a spese del PD. Troppo facile: presidente della “Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l’insindacabilità” del Consiglio Regionale è proprio l’esponente del M5S Paolo Mighetti. Anche facendosi forza delle denunce radicali, presenti e passate, Mighetti avrebbe potuto e dovuto porre pubblicamente, con forza, il problema del mancato rispetto del Regolamento Consiliare. Invece, come in tante altre questioni, il M5S si limita a fare un’opposizione di sua Maestà, del tutto inefficace e ipocrita. Chi si professa paladino e custode dell’onestà, quando si trova nella posizione di poter garantire il rispetto della legge non può lavarsene le mani ma dovrebbe assumersi pienamente la responsabilità del proprio ruolo. Lo scaricabarile in atto è inammissibile.
Vogliamo ricordare, infine, tutto il lavoro svolto sul ‘Caso Marrone’ dal nostro compagno radicale, l’avvocato Antonello Polito, autore della diffida, scomparso a soli 45 anni nel maggio 2015.»
Per approfondimenti: www.associazi