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Caso Marrone/Manfredi: Giustizia è fatta ma con quasi tre anni di ritardo. Consiglio Regionale ignavo. Giustizia civile lumaca.

Alla notizia della sentenza di Cassazione che ha sancito in via definitiva la decadenza dal Consiglio Regionale di Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia), Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta) ha dichiarato:

Finalmente viene sancita una decadenza del tutto evidente, visto che era stato comprovato già tre anni fa che Marrone non si era dimesso in tempo dal cda dell’Ires, prima della presentazione della candidatura alle elezioni regionali.

Il Consiglio Regionale avrebbe potuto contestare autonomamente la situazione irregolare a Marrone e farlo decadere entro l’anno 2014; i radicali lo chiesero pubblicamente al presidente del Consiglio Regionale, presentando anche un atto di diffida formale, predisposto dall’avvocato radicale Antonio Maria Polito (che ci ha lasciato nel 2015).

Non ci fu verso. Il Consiglio Regionale abdicò alle proprie funzioni, delegando la controversia al Tribunale di Torino.

Fino al “caso Marrone” il tribunale di Torino e la corte d’appello avevano deciso sui ricorsi in materia elettorale (azioni popolari) con grande celerità, al fine di garantire la certezza del diritto in materia elettorale.

Invece, per la prima volta, per espletare tutti e tre i gradi di giudizio, ci sono voluti quasi tre anni.

Tutto quanto fatto dai radicali sul “caso Marrone” è disponibile su

Associazioneaglietta.it (mettendo come chiave di ricerca “Marrone”)

Torino,  24 luglio 2017