Cara, Caro,
domani sera, 2 gennaio 2018, alle 20:30, presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta in via San Dalmazzo 9/bis/b a Torino, si terrà una riunione organizzativa in vista della partenza sulla raccolta firme in calce alle nostre liste +EUROPA CON EMMA BONINO.
In questi ultimi giorni sono uscite notizie sulla impossibilità attuale di apparentamento con il PD, dovute a una legge che nella sostanza non consente a chi ha l’onere di raccogliere le firme (praticamente solo noi) di formare una coalizione con chi questo onere non l’ha. Certo, sono tecnicismi non sempre facili da comprendere, ma sono a oggi un ostacolo gravissimo a procedere a un apparentamento. Per spiegare nel modo più semplice possibile di cosa si tratta alla fine di questo messaggio inseriamo una nota esplicativa di Carmelo Palma che vi invitiamo a leggere.
Durante la riunione decideremo anche la modalità di presentazione della lista in Piemonte, presumibilmente il prossimo 12 gennaio.
Come e più di sempre dobbiamo esserci e prepararci allo sprint che ci attende per garantire la presenza della Lista alla competizione elettorale e dare così agli elettori una alternativa credibile, federalista europea e laica.
Non crediamo occorra ribadire a ciascuno l’importanza in questa fase dell’autofinanziamento; per questo ti chiediamo di iscriverti all’Associazione per il 2018 http://www. associazioneaglietta.it/ associarsi/ e di iscriverti a Radicali Italiani che si sta sobbarcando una parte significativa delle spese in questa difficilissima fase organizzativa.
Sperando di vederti domani, ti inviamo un augurio di buon anno; perché sia buono davvero occorrerà l’impegno di tutti.
Igor Boni – Miruna Brocco – Daniele Degiorgis
+ Europa, il PD e Don Rodrigo al Viminale (di Carmelo Palma)
Visto che molte persone, anche attente e partecipi, mi chiedono per quale ragione “+ Europa con Emma Bonino” continui a protestare sulla questione della raccolta firme e a impegnarsi in un’incomprensibile diatriba col governo, mi è gradito – si fa per dire – provare a spiegare con parole semplici una vicenda assurda che sembra scritta da un emulo scadente di Ionesco (chi vuole particolari tecnici, mi scriva in privato). La lista + Europa deve raccogliere per presentarsi alle elezioni 375 firme in 63 collegi uninominali. Secondo l’interpretazione ottusa di una norma equivoca, per allearsi con il PD e con le altre forze, ancora “in formazione”, del centro-sinistra, oltre a raccogliere le firme sulla lista proporzionale, che + Europa si cucina ovviamente da sola, essa dovrebbe raccogliere le firme anche sui candidati di collegio uninominale che devono essere espressi da tutta la coalizione. E uno allora potrebbe dire: ‘mbè? decideteli e scriveteli. Già, tranne che per scrivere i nomi di coalizione, ci dovrebbe essere la coalizione. A parte la piccola questione pratica che non c’è ancora nessuna coalizione e sono ancora in costruzione almeno due partiti su tre della costituenda alleanza (il partito Casini-Lorenzin e il partito Nencini-Bonelli), c’è una ben più insuperabile questione giuridica. La coalizione esiste giuridicamente solo dal 42° giorno prima del voto. Prima non c’è nulla, solo strette di mano o impegni sulla parola. Inoltre i candidati collegati esistono nel momento in cui tutte le liste coalizzate sottoscrivono le dichiarazioni congiunte di accettazione del candidato comune. E questo avviene il 34° giorno prima del voto. Il tutto sulla base di quella stessa legge che obbligherebbe secondo qualcuno + Europa a soddisfare una condizione giuridicamente impossibile. Condizione che gli altri partiti non devono soddisfare perché avendo tutti una esenzione dalla raccolta firme sono “sincronizzati” sui tempi di una legge evidentemente concepita per liste esentate.
Comunque – qui sta il problema – il Ministero dell’Interno pretende che + Europa scriva il 3 gennaio sui moduli di raccolta firme nomi che non solo non esistono, ma non possono esistere prima del 29 gennaio, a nome di una coalizione che non solo non esiste, ma inizierà ad esistere solo dal 21 gennaio. A quanto pare c’è un don Rodrigo al Viminale a dire che il matrimonio tra PD e + Europa non s’ha da fare. E ci sono tanti Azzeccagarbugli a prestare al potente il latinorum del sopruso.