Manzi: nemmeno per il quarantennale il ministero della Sanità ha pubblicato i dati sulla 194 nei termini di legge.
Lunedì 21 maggio, alle ore 9:30, presso la Sala Morando del Consiglio Regionale del Piemonte, si terrà l’audizione da parte della Commissione Sanità di Silvja Manzi (tesoriere Radicali Italiani) e del dott. Silvio Viale (esponente radicale, responsabile IVG presso l’Ospedale S. Anna di Torino).
Silvja Manzi ha dichiarato:
«Due anni fa avevamo presentato in Consiglio Regionale una petizione con la richiesta alla Regione Piemonte di abolire l’obbligo di ricovero (delle donne che scelgono l’aborto farmacologico) fra la prima e la seconda assunzione dei farmaci (tre giorni in totale). La decisione della modalità del ricovero sia lasciata al medico in accordo con la donna che ha chiesto l’Interruzione Volontaria di Gravidanza.
Il caso fa bene le cose; la nostra audizione si terrà alla vigilia del quarantennale dell’entrata in vigore della legge 194 (22 maggio 1978). Sarà una buona occasione per fare il punto sullo stato di attuazione della legge, a partire dall’esperienza dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, la struttura ospedaliera all’avanguardia in Italia in materia di IVG e, in particolare, di aborto farmacologico, sperimentato per la prima volta in Italia proprio al S. Anna nel 2005.
Rilevo, peraltro, che nemmeno in occasione dell’anniversario della legge e nemmeno per utilizzare al meglio le sue ultime settimane da ministro, Beatrice Lorenzin abbia sentito l’esigenza di rispettare quanto scritto a chiare lettere nella stessa legge 194 (art. 16), e cioè l’obbligo del Ministro della Salute di presentare in Parlamento la Relazione annuale sull’attuazione della legge entro il mese di febbraio di ogni anno. Nessun governo, da quarant’anni a questa parte, ha rispettato tale obbligo, ma questa non è un’esimente, semmai un’aggravante.»
N.B. Ai consiglieri regionali gli esponenti radicali distribuiranno copie della pubblicazione «RU486, una vittoria radicale», prodotta dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta nel 2009. Vedi Ru486, una vittoria radicale.