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Sciopero della fame per liberazione di Amal Fathy

DUE RADICALI TORINESI IN SCIOPERO DELLA FAME DA TRE GIORNI PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI AMAL FATHY, MOGLIE DEL LEGALE EGIZIANO CHE SI OCCUPA DEL CASO DI GIULIO REGENI. GOVERNO E MINISTRO DEGLI ESTERI MOAVERO MILANESI PRENDANO INIZIATIVA.

L’Associazione Radicale Adelaide Aglietta scende in campo al fianco di Paola Deffendi (madre di Giulio) e Alessandra Ballerini (avvocato della famiglia Regeni). Due militanti radicali di Torino, Patrizia De Grazia (19 anni) e Francesco Nocco (20 anni) sono al terzo giorno di digiuno e hanno dichiarato di essere intenzionati a proseguire lo sciopero per almeno sette giorni, con la possibilità di prolungarlo qualora si rilevasse utile e necessario: “La nostra richiesta è che il Governo e in specie il neo-Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, assuma iniziative rapide ed immediate per l’accertamento delle condizioni in cui è tenuta Amal Fathy, arrestata e detenuta ingiustamente, per il semplice fatto di essere la moglie di chi, per tutto questo tempo, ha cercato di dare giustizia a Giulio e alla famiglia Regeni.”

Con loro partecipa allo sciopero della fame la presidente di Radicali Italiani Antonella Soldo. Centinaia di persone in quest’ultimo mese si sono affiancate alla famiglia Regeni e ad Amnesty International, aderendo allo sciopero della fame per far cadere le accuse contro Amal e chiederne la liberazione.

Paola Deffendi (madre di Giulio) e Alessandra Ballerini (avvocato della famiglia Regeni) hanno iniziato lo sciopero della fame il 14 maggio a seguito dell’arresto, da parte delle autorità egiziane, di Amal Fathy: moglie di Mohammad Lofty, direttore della Commissione Egiziana per i Diritti e le Libertà, nonché avvocato impegnato da due anni e mezzo nella ricerca della verità sui motivi e le dinamiche che il 25 Gennaio del 2016 condussero alla tortura e brutale omicidio di Giulio Regeni. Amal Fathy si trova in carcere dallo scorso 11 Maggio con l’accusa di attentato al Governo e alla pace pubblica tramite “diffusione di notizie false” a seguito della pubblicazione di un video di denuncia sulle troppe molestie sessuali subite dalle donne in Egitto. Le condizioni di salute di Amal stanno drasticamente peggiorando e si stanno violando la tutela effettiva della sua sicurezza e dei suoi diritti di essere umano.