Igor Boni (Direzione Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associaizone Radicale Adelaide Aglietta):
Il 14 luglio 1938 era pubblicato sul “Giornale d’Italia” il “Manifesto della razza”, primo passo verso la rapida adozione delle leggi razziali contro gli ebrei. Purtroppo, il triste anniversario cade in concomitanza con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Torino di un ordine del giorno (n. 5 del 9 luglio 2018) che ripropone una visione a senso unico del conflitto israelo-palestinese, che riteniamo inaccettabile sia perché oggettivamente falsa sia perché foriera di nuove fiammate antisioniste e antisemite.
Nel documento approvato si citano “le proteste pacifiche della popolazione palestinese dei Territori Palestinesi Occupati (TPO)” senza che sia mai scritto il nome “Hamas” (organizzazione che anche ieri ha portato attacchi con mortai e razzi contro Israele), senza che sia mai ricordato che tali proteste sono organizzate nei minimi particolari da un’organizzazione terroristica che ha ancora nel proprio statuto, fra le sue finalità, la distruzione dello Stato di Israele. E’ come è possibile definire, come fa il documento, “Paese occupante” Israele quando è proprio Israele ad avere deciso di abbandonare unilateralmente la Striscia di Gaza nel 2005?
Si può e si deve criticare la politica del governo israeliano ma questo non giustifica, mai, per nessun motivo, l’avallo (espresso o tacito) a documenti faziosi e unilaterali. Si doveva votare contro un documento siffatto e non cavarsela non presenziando alla votazione, come hanno fatto sia la sindaca sia i consiglieri del PD.
Al danno si aggiunge la beffa. Leggiamo sulla stampa la seguente dichiarazione della sindaca: “Mi farò mandare il testo e lo leggerò”. Forse era meglio per l’immagine di Torino che la sindaca leggesse il testo prima della votazione e cercasse di far desistere i suoi dal votarlo. Ora la frittata è fatta ed è una frittata avvelenata.
Link a Ordine del Giorno
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti1/atti/testi/2018_02510.pdf