In data 29 ottobre 2018 il Consiglio Comunale di Torino ha approvato l’Ordine del giorno n. 10 (“Ipotesi di nuova linea ferroviaria Torino-Lione”), con il quale si impegnava la Sindaca e la Giunta Comunale a chiedere al Governo di sospendere qualunque operazione indirizzata all’avanzamento dell’opera finché non fosse terminata l’Analisi Costi-Benefici e di valutare, in alternativa a tali nuove opere, la promozione dell’utilizzo dell’intera linea esistente tra Torino e Modane.
In data 10 novembre 2018, 920 cittadini hanno sottoscritto la petizione promossa da +Europa e Radicali Italiani di referendum comunale sulla TAV, ritenendo che l’Odg approvato in Consiglio non corrisponda al reale sentire dei torinesi.
Così, dopo quasi tre mesi, il 5 febbraio i tre primi firmatari della petizione (Silvio Viale, Daniele Degiorgis e Andrea Maccagno) sono stati auditi in Conferenza stampa in Comune: allora abbiamo chiesto che la petizione venisse calendarizzata e deliberata entro il 28 febbraio, termine ultimo per poter tenere l’eventuale referendum in concomitanza con le Elezioni Europee e Regionali del prossimo 26 maggio.
Oggi, finalmente, siamo i tre primi firmatari della petizione sono stati auditi in Capigruppo. Così Silvio Viale, primo firmatario della petizione:
“Chiediamo che il gruppo di maggioranza dei 5 Stelle dia seguito alla petizione promossa da +Europa e Radicali Italiani indicendo il referendum comunale entro il 28 febbraio per poter tenere la consultazione il 26 maggio insieme alle elezioni Europee e Regionali. Crediamo infatti sia il Movimento 5 Stelle a dover risponderci in prima battuta per due motivazioni: in primo luogo perché la petizione nasce in risposta a una loro presa di posizione in Consiglio Comunale; in secondo luogo perché sono coloro i quali più di tutti negli ultimi anni si sono (a voce) battuti per un maggiore ricorso a strumenti di democrazia diretta. Quale miglior modo quindi per sondare le opinioni dei torinesi? Oppure mi si vuol dire che il Movimento 5 Stelle sia favorevole solo ai referendum di cui è sicuro di non perdere? Qualora però i grillini si rifiutassero di accogliere la petizione, ci rivolgeremmo senza alcun indugio agli esponenti delle diverse opposizioni affinché facciano propria l’iniziativa e la sostengano in Aula. Anzi, ringrazio il Vicepresidente Lavolta e il Consigliere Morano per aver già dato la disponibilità a lavorare affinché nel prossimo Consiglio del 24 febbraio si arrivi a un voto: favorevole o contrario che sia”.
Conclude Andrea Maccagno:
“La Capogruppo Sganga ci chiede perché il referendum l’abbiamo proposto solo ora. Ma come fa a non capire che questa petizione interviene proprio in conseguenza di un Odg approvato dal Consiglio? Che motivazioni c’erano in precedenza a chiedere un referendum, quando l’istituzione comunale era d’accordo all’opera? Sganga dice che non cambieranno idea. Benissimo, nessuno glielo chiede. Facciano pure campagna per il no, ma indicano questo referendum! Ricordo che per le Politiche del 4 marzo 2018 il Movimento 5 Stelle ha fatto campagna con un unico semplice slogan: “Partecipa. Scegli. Cambia”. Ecco non vorrei che proprio dal Movimento 5 Stelle arrivi uno stop alla partecipazione”.