I Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta hanno scritto la seguente Lettera aperta alla Sindaca Appendino:
Cara sindaca, Le scriviamo a seguito delle tristi vicende che L’hanno coinvolta a livello personale nei giorni passati per la manifestazione di violenza messa in atto da un gruppo di anarchici torinesi. Le intimidazioni rivolte a Lei e alla Sua famiglia sono inqualificabili e inaccettabili; l’intento di questa lettera è quello di comunicarLe la nostra più sincera vicinanza. L’azione nonviolenta, il dialogo e la discussione rappresentano da sempre il nucleo vitale su cui si basa la nostra concezione, di Radicali, della politica. Nelle minacce a Lei rivolte ieri, nelle frasi quali “Non dorma sogni tranquilli” o in un’agghiacciante testa di manichino mozzata, non c’è niente di politico né di umanamente tollerabile.
Soltanto violenza. Una violenza che soffoca la Democrazia, mettendola a tacere. Una violenza che non ha colore politico né ideale. Perché la violenza non ascolta, non parla e non pensa.
È soltanto violenza. E come tale agisce, distruggendo senza costruire.
Come Lei ben sa, sono molte le decisioni da Lei assunte che non condividiamo. Spesso è capitato che ci trovassimo a sostenere posizioni completamente opposte e che condannassimo apertamente e con forza l’operato del vostro Movimento sul territorio. Ma non è questa l’opposizione che vogliamo e in cui ci riconosciamo. Perché un’opposizione che non si fonda sul confronto, ma sulla minaccia personale e sulla legge del più forte, è quanto di più distante possa esserci dai nostri ideali e dal nostro metodo politico.
Per tale ragione, il nostro sgomento si amplifica nel leggere alcuni titoli di giornale, i quali sostengono l’esistenza di alcune (poche per fortuna) voci interne alla maggioranza 5 stelle del Consiglio Comunale che solidarizzerebbero con gli atti inqualificabili e intimidatori da Lei subiti. A questi consiglieri chiediamo, se la notizia fosse vera, in nome di quel rispetto dei valori fondamentali che reggono la nostra società e il nostro Stato di diritto, di ripensare alle implicazioni delle loro affermazioni e di ritrattarle, almeno in coscienza, in nome del rispetto della persona umana che dovrebbe travalicare i confini e le differenze dei nostri rispettivi colori politici, unendo insieme qualunque forza di maggioranza e di opposizione.
Auspichiamo che il Suo lavoro possa tornare a proseguire serenamente nel più breve tempo possibile.
Patrizia De Grazia – Igor Boni – Daniele Degiorgis