TAV/Manzi e Boni (radicali): con 15 righe Salvini dà il benservito a Chiamparino sulla richiesta di consultazione popolare. I “servitori del popolo” non vogliono che il popolo si pronunci. Una ragione in più per partecipare alla “Marcia del SI’”, il 6 aprile.
Silvja Manzi (segretaria di Radicali Italiani) e Igor Boni (coordinatore gruppo +Europa Torino):
Dopo avere atteso 15 giorni, Matteo Salvini ha liquidato con 15 righe la richiesta del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, di abbinare alle elezioni europee e regionali del 26 maggio una “consultazione popolare” sulla TAV, per utilizzare al meglio i seggi elettorali e per risparmiare soldi pubblici. Lo strumento di partecipazione della “consultazione popolare” è espressamente previsto dall’art. 86 dello Statuto regionale ed è cosa diversa dallo strumento “referendum consultivo”, regolato da altri articoli. Salvini o chi per lui fa di tutta l’erba un fascio, trattando la “consultazione popolare” alla stregua del referendum consultivo (che non si puo’ fare perché in quasi cinquant’anni di Consiglio Regionale non è stata mai fatta la legge attuativa).
Morale della favola: prima l’Appendino e la sua maggioranza hanno negato il referendum comunale contro la mozione NO TAV del 28 ottobre scorso, referendum richiesto con tutti i crismi da mille cittadini torinesi; ora Salvini si tira indietro rispetto alla consultazione regionale. I “servitori del popolo” e i sostenitori della “demcorazia diretta” non vogliono che il popolo si pronunci.
Il NO di Salvini è un ragione in più per scendere in piazza sabato 6 aprile, per partecipare alla “Marcia del SI’” di Torino, da Piazza Vittorio a Piazza Castello. I radicali ci saranno con le bandiere di +Europa, le bandiere dell’Unione Europea e lo striscione “SI’ TAV, SI’ REFERENDUM”. Sarà presente anche il segretario nazionale di +Europa, Benedetto Della Vedova.