Silvja Manzi (segretaria Radicali Italiani) e Laura Di Napoli (Comitato nazionale RI):
Ieri il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ha annunciato via social network di essersi dimesso da consigliere regionale. Ai sensi dell’art. 6 della legge 154/1981, Truzzu avrebbe dovuto dimettersi entro il 28 giugno 2019. Occorre notare che se si è deciso a farlo, con venti giorni di ritardo, è solo per il nostro ricorso (azione popolare) presentato al Tribunale di Cagliari.
Lo strumento dell’azione popolare dimostra ancora una volta tutta la sua validità: dopo aver costretto alle dimissioni da senatore il governatore Solinas, ora è stata la volta del sindaco di Cagliari che, come l’altro, ha iniziato male il suo mandato, dimostrando di interpretare una legge chiara e inequivoca a proprio uso e consumo.
Ma non finisce qui: occupandoci dei casi Solinas e Truzzu, abbiamo verificato che esiste un palese contrasto fra una norma dello Statuto Speciale della Regione Sardegna e una norma della legge ordinaria italiana: l’art. 17, comma 2, dello Statuto Speciale della Regione Sardegna sancisce l’incompatibilità fra la carica di consigliere regionale e quella di “sindaco di un Comune con popolazione superiore a diecimila abitanti”. Mentre l’art. 4, comma 1, della L. 23/4/1981, n. 154, sancisce l’incompatibilità fra la carica di consigliere regionale e quelle di “sindaco e di assessore nei comuni compresi nel territorio della regione”.
In Consiglio Regionale dovrebbe subentrare a Paolo Truzzu il sig. Fausto Piga, sindaco di Barrali (CA), comune con 1.127 abitanti. Visto che Piga è esponente di un partito che si chiama “Fratelli d’Italia”, lo invitiamo a dimettersi da sindaco non appena sarà proclamato consigliere, per dimostrare concretamente la propria “fratellanza” con gli altri sindaci italiani di piccoli Comuni che, eletti consiglieri regionali, hanno dovuto scegliere fra una delle due cariche. Se non lo farà, è già pronto il nostro ricorso in tribunale.
Ma non è un problema solamente di Piga. Ci risulta che in Consiglio Regionale siano presenti altri sindaci che non si sono dimessi.
Una settimana fa abbiamo scritto al Prefetto di Cagliari e al Presidente del Consiglio Regionale richiedendo loro di attivare rispettivamente il Servizio Elettorale del Ministero dell’Interno e la Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale della Sardegna per avere un responso su questo evidente contrasto fra norme, che incide sul diritto di elettorato passivo del cittadino, diritto che deve essere riconosciuto in eguale misura a ciascun cittadino italiano (art. 3 della Costituzione).
Oggi, la Giunta Elezioni del Consiglio Regionale si riunisce per la prima volta, a cinque mesi dalle elezioni regionali del 24 febbraio 2019. Invitiamo il presidente Satta e i membri della Giunta a recuperare il tempo perduto, occupandosi anche del problema da noi posto che riguarda tutti i cittadini sardi.
Infine, ci teniamo a ringraziare Giulio Manfredi, membro della Giunta di Radicali italiani e dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta di Torino, che ha messo a disposizione la sua esperienza ormai ventennale in materia di “azioni popolari”.