Covid-19 / Radicali Italiani e + Europa chiedono commissione d’inchiesta “differita” su gestione emergenza da parte della Regione Piemonte. Prima sconfiggere tutti insieme il contagio, poi verificare responsabilità politiche e amministrative. Anche per evitare in futuro di ripetere errori e inadeguatezze se dovesse ripresentarsi stato di emergenza.
Dichiarazione congiunta di Igor Boni (presidente Radicali Italiani), Patrizia De Grazia (coordinatrice Associazione radicale Adelaide Aglietta), Marco Cavaletto (presidente + Europa Torino) e Alberto Nigra (presidente +Europa Piemonte):
E’ innegabile che la gestione dell’emergenza Covid da parte della Giunta Cirio sia stata contrassegnata finora da una serie di errori, inadeguatezze, sottovalutazioni, rispetto ai quali non è ammissibile accampare la giustificazione “siamo stati travolti da uno Tsunami, nessuno poteva prevedere e regolarsi di conseguenza”.
E’ necessario ed urgente che il Consiglio Regionale (ai sensi del combinato disposto dell’art. 31, comma 1, lettera b) dello Statuto regionale e dell’art. 43 del Regolamento consiliare) istituisca una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità politiche ed amministrative di quanto accaduto presso l’Unità di Crisi a partire dalla sua istituzione, lo scorso 22 febbraio, fino al termine della sua attività.
L’operatività della Commissione d’inchiesta dovrà essere differita; i suoi lavori dovranno iniziare il giorno dopo la fine dello stato di emergenza, proclamato per sei mesi dal Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020.
Chiedere ora il commissariamento della Regione Piemonte da parte del governo centrale rappresenta un salto nel buio. Nel pieno dell’emergenza non si può sfiduciare chi la gestisce, ma si può e si deve semmai esercitare un doveroso controllo sugli atti e sui comportamenti dei decisori.
Una volta superata l’emergenza, sarà l’ora di verificare l’operato della Giunta regionale, in particolare dell’Assessorato Sanità, della Direzione Sanità e dell’Unità di crisi. Non solo per rispetto ai cittadini piemontesi (anche di quelli portati via dal Covid-19) ma anche perché ricostruire i vari passaggi, a partire da febbraio, sarà prezioso per non ripetere gli stessi errori e le stesse inadeguatezze se dovesse ripresentarsi lo stato di emergenza.