Con Determinazione Dirigenziale n. 777 del 28/07/2020 (vedi primo link in calce comunicato), la Regione Piemonte ha assegnato a 11 Comuni piemontesi sedi di carcere (Alba, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Fossano, Ivrea, Novara, Saluzzo, Verbania, Vercelli) la somma complessiva di 385.200 euro per il reperimento di alloggi da destinare a cittadini detenuti per fronteggiare l’emergenza da Covid 19 negli istituti penitenziari. Non si tratta di fondi regionali ma di fondi statali, provenienti dalla Cassa delle Ammende, ente pubblico istituito presso il Ministero della Giustizia e dallo stesso vigilato. L’ingente patrimonio della Cassa delle Ammende ((il cui Conto Consuntivo 2018 è pari a oltre 97 milioni di euro) deve essere destinato ad interventi di reinserimento dei cittadini detenuti nella vita civile e a progetti di edilizia penitenziaria di riqualificazione e ampliamento degli spazi destinati alla vita comune e alle attività lavorative dei cittadini reclusi.
Con Delibera del 6 aprile 2020 (vedi secondo link in calce comunicato), la Cassa delle Ammende (presieduta dall’ex magistrato Gherardo Colombo) ha destinato 5 milioni di euro per le carceri di tutta Italia per gli interventi anti Covid.
Nella determinazione regionale è scritto, tra l’altro: “… Considerato che il Comune di Torino, con nota in data 5/06/2020, prot. n. 1229, ha comunicato di non ritenere adeguato il livello comunale per una efficace gestione delle risorse relative al programma ad esso dedicate, rinunciando di fatto alla gestione diretta delle stesse quantificate in euro 64.800,00 ….”.
Igor Boni (presidente Radicali italiani) e Patrizia De Grazia (coordinatrice Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Il bicchiere mezzo vuoto è rappresentato dal ritardo con cui arrivano questi fondi sia dalla loro esiguità. Il bicchiere mezzo pieno è rappresentato dal fatto che comunque rappresentano un aiuto concreto al mondo carcerario piemontese, che deve essere utilizzato al meglio, comune per comune, carcere per carcere. A questo proposito, non riusciamo a comprendere la rinuncia del Comune di Torino (che ha al suo interno il carcere più grande della regione, il “Lorusso e Cutugno”, oltre all’Istituto Minorile Ferrante Aporti) a gestire direttamente i fondi, delegando alla Regione Piemonte la ricerca di un soggetto in grado di attuare l’intervento. Una rinuncia ancora più inspiegabile dopo le polemiche degli ultimi mesi sul clima di violenza esistente in alcuni settori del carcere “Lorusso e Cutugno”, una situazione denunciata per prima dal garante alle carceri del Comune di Torino, Monica Gallo, recentemente riconfermata nella sua carica.
Chiediamo alla Giunta Appendino di spiegare pubblicamente le motivazioni di tale rinuncia e chiediamo alle forze di opposizione di presentare interrogazioni al riguardo.
1) Link a D. D. n. 777/2020
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2020/corrente/attach/dda1410000777_10100.pdf
2) Delibera Cassa delle Ammende del 6 aprile 2020
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?contentId=SDC263711&previsiousPage=mg_1_29_29_0_1_3