Igor Boni (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
E’ impressionante constatare come Vladimir Putin segua, rispetto al Donbass ucraino, le stesse orme di Slobodan Milosevic, trent’anni fa, rispetto alle “enclaves” serbe in Bosnia e Croazia. Si grida al “genocidio dei civili” (ieri quelli serbi oggi quelli ucraini filorussi), chiaramente inesistente, per giustificare l’invasione armata, in difesa ieri dei “Fratelli Serbi”, oggi dei “Fratelli del Donbass”. E si rafforza la prospettiva dell’invasione distribuendo passaporti russi ai cittadini ucraini del Donbass.
E in Italia, in Piemonte, abbiamo un autorevole esponente politico, l’assessore regionale Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia), che dal 2014, con una coerenza degna di miglior causa, fa da grancassa alle falsità della propaganda russa.
Ricordiamo che a due riprese, nel 2017 e nel 2020, abbiamo richiesto formalmente alle procure di Lucca e di Genova, di sentire Marrone rispetto alla presenza ad una cena, nel 2017, nel Donbass occupato, sia di Marrone sia di Andrea Palmeri, mercenario italiano condannato a Lucca in via definitiva per atti di violenza e recentemente condannato dal tribunale di Genova per aver arruolato mercenari italiani per farli combattere a fianco dei secessionisti russi. Su Palmeri pende un mandato di arresto europeo.
Intanto in Piemonte si registra l’inaccettabile censura perpetrata da Anarti e subita da Roberto Travan che vede modificato il suo curriculum dove spariscono i riferimenti su occupazione russa in Ucraina ; il mandante è Marrone?
Sulle parole e opere filorusse del suo Assessore Marrone il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, continua ad accettare e tacere o finalmente avrà il coraggio di smarcarsi da queste posizioni antieuropee e guerrafondaie?
Link a comunicato radicale del 27/04/2020
https://www.associazioneaglietta.it/2020/04/27/marrone-assessore-cirio-si-e-gia-dimenticato-ll-25-aprile-maurizio-marrone-fu-ripreso-da-nemo-a-cena-nel-donbass-occupato-con-mercenario-fascista-ricercato-da-magistratura-italiana/