E’ stata pubblicata sulla pagina facebook intitolata “Cambiare rotta Torino”, una pagina dell’Organizzazione Giovanile Comunista, una sorta di rivendicazione degli atti vandalici commessi nella notte tra il 24 e il 25 contro la sede di Radicali Italiani e dell’Associazione radicale Aglietta e contro la sede del PD di Torino.
Il testo ricorda tristemente un passato non lontano dove i toni e le modalità erano le medesime. Le fotografie che vengono proposte sul Social delle sedi imbrattate con scritte e vernice rossa sono state evidentemente fatte dagli autori dell’atto vandalico. Ecco il testo:
//SANZIONATE SEDI DEL PD E DEI RADICALI//
Giú le mani dalla resistenza partigiana! Non passerà il revisionismo storico e la propaganda bellicista che vuole equiparare resistenza Ucraina a quella partigiana e sostenere l’intervento armato, portando in piazza per il 25 aprile le bandiere della Nato. Radicali e PD sono solo servi della Nato, servi della guerra e per questo nostri nemici.
Ora e sempre resistenza!
Dichiarazione di Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani):
“La vigliaccheria di chi compie atti del genere è evidente. Ma ci tengo a rispondere nel merito alle farneticazioni scritte. In primo luogo io onoro la lotta partigiana italiana da sempre, altro che revisionismo. Onoro la lotta partigiana e ringrazio l’intervento degli alleati che ci hanno liberato dal gioco nazifascista. Noi, a differenza di chi come gli imbrattatori lancia anatemi, abbiamo lottato per questa pace che invocate per 23 anni, dicendo all’Italia e all’Europa chi era e chi è Vladimir Putin. Inascoltati da chi ha chiuso gli occhi in nome della realpolitik e degli affari e dall’altra da chi non apre gli occhi a causa dell’ideologia. Altro che propaganda bellicista! Se ci aveste ascoltati, cari giovani comunisti, avreste lottato con noi per la libertà e la democrazia in Cecenia come in Russia, avreste denunciato con noi i massacri di Grozny e di Aleppo, sareste stati in strada con noi per denunciare l’occupazione militare della Crimea e del Donbass. Ma niente da fare, non ve ne fregava nulla.
Oggi, dopo la guerra lanciata dalla Russia di Putin contro l’Ucraina, siamo con i partigiani ucraini, come lo è Bruno Segre con la sua forza e con la sua capacità di lotta dei suoi invidiabili 103 anni. Siamo con chi lotta contro l’invasore e ci siamo anche fornendo a chi oggi è massacrato, violentato, torturato, la possibilità di difendersi con le armi. Come i nostri partigiani di allora ricevevano armi dagli alleati. Siamo con gli aggrediti anche perché l’attacco che è in corso è attacco all’Europa, alla libertà. Forse lo capirete troppo tardi.
Servi della guerra siete voi che non avete fatto nulla, siete voi indifferenti, siete voi che accecati dall’ideologia trovate improbabili nemici da colpire.
“Ora e sempre resistenza!” ve lo grido io; la resistenza ORA è quella dell’Ucraina contro l’aggressione terrorista e sanguinaria di Putin.
Dato che per quanto mi riguarda siete avversari politici e non certo nemici da abbattere (per voi ovviamente è il contrario, non da ora), invece di venire di nascosto a fare danni venite a dibattere, a discutere, a parlare, a confrontarvi. Vi farebbe un gran bene”.