Circa 250 persone ieri al presidio con fiaccole per Israele.
La comunità ebraica, con l’intervento della sua vicepresidente, Anna Segre, ci ha fatto emozionare, ricordandoci con ancora più fermezza perché eravamo lì. E nel ringraziare tutte le organizzazioni e persone che hanno aderito ha con rammarico evidenziato come “la solidarietà si sta rivelando tutt’altro che unanime e scontata. Molti di noi si devono scontrare con l’incomprensione, l’indifferenza, talvolta la manifesta ostilità. In questi giorni si sono levate voci ambigue, voci esitanti nel condannare l’orrore. Ce chi ha scelto di fingere di non vederlo, c’è chi in qualche modo lo legittima, c’è chi consapevolmente lo esalta. C’è chi addirittura invoca un orrore ancora più grande, augurandosi la distruzione stessa dello stato di Israele. Dire sì è grave ma, è già una forma di legittimazione.”
Siamo vicini a tutti loro e promettiamo che non li lasceremo soli. Il pensiero che possano avere dei cari lì di cui non hanno notizie o sono finiti nelle mani di Hamas non può non toccarci il cuore. Con le bandiere e le fiaccole abbiamo visto ieri una Torino vicina alla sua comunità ebraica.
Grazie inoltre alle istituzioni presenti come Giampiero Leo con il Comitato regionale per i diritti umani e civili che ha parlato di un “crimine contro l’umanità e un balzo indietro orrendo e spaventoso” e i consiglieri comunali Silvio Viale (+Europa & Radicali) che ha ricordato che la città di Torino è dal 1993 gemellata con Gaza, e Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia). Un’adesione trasversale che, come ha riportato il consigliere Crosetto nel suo intervento “su battaglie come questa i colori politici debbano passare in secondo piano. Siamo qui insieme a dei partiti con i quali non condividiamo tutte le battaglie politiche ma quando c’è di mezzo la democrazia, la libertà, la vita delle persone e del diritto di viverla in pace io penso che tutti noi dobbiamo fare un passo indietro e dobbiamo, come abbiamo fatto qui questa sera, scendere in piazza e manifestare.”
Dal canto nostro, ha ribadito il coordinatore Lorenzo Cabulliese nel nostro intervento ieri. non ci stancheremo di dire che la difesa e l’esistenza di Israele è la difesa della democrazia e dello stato liberale e che oggi più che mai bisogna avere il coraggio di rilanciare una vecchia battaglia radicale che è “Israele in Unione Europea”. Inoltre l’esistenza e la difesa di Israele è il più grande dovere che dobbiamo avere per una storia che ha lasciato l’onta della Shoah.
Un ringraziamento doveroso alle forze dell’ordine che ci hanno assistito durante tutta la durata della manifestazione facendoci sentire al sicuro.
Lorenzo Cabulliese – Andrea Turi – Giorgio Maracich
Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta