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L’AUTOSABOTAGGIO DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO FA MALE A TUTTI

“La decisione di ieri presa dall’Università di Torino di non partecipare al bando «Maeci» del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica è estremamente desolante e fa male a tutti. Fa male in primis a Israele che avrebbe bisogno del supporto e del sostegno delle realtà civili di tutto il mondo per riuscire a resistere e a esistere, oltre la guerra, oltre Netanyahu. Fa male a Torino e alla sua Università, che continua a stare chiusa nel suo provincialismo e perde l’opportunità di collaborare con realtà di spessore sui temi come le tecnologie per il suolo, per l’acqua e sull’ottica di precisione, elettronica e tecnologie quantistiche. Fa male all’istituzione stessa dell’Università che ha legittimato la violenza di una frangia di studenti che hanno occupato lo spazio dove si stava riunendo il Senato Accademico.” – così in una nota Lorenzo Cabulliese, Giorgio Maracich e Daniele Degiorgis, coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta – “Quel che è avvenuto è desolante e il silenzio della politica e degli accademici è grave. L’Università di Torino sta aprendo un precedente pericoloso e estremamente dannoso per tutti”. concludono.