“Se per 45 anni gli operatori della 194 hanno fatto a meno della possibilità di avvalersi di “idonee formazioni di base e di associazioni del volontariato” ci sarà una ragione ed il motivo è che sono pienamente idonei ad aiutare le donne.”
A dichiararlo è Silvio Viale, il responsabile del più grande centro per aborti in Italia al Sant’Anna di Torino, che nel primo tre mesi del 2024 ha già praticato 570 IVG, tre quarti farmacologici con la RU486, e 145 aborti ritenuti (gravidanza interrotta e senza espulsione), due terzi con la RU486.
Silvio Viale, che è anche consigliere comunale di +Europa e Radicali Italiani e membro di Giunta dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha proseguito:
“Nell’emendamento presentato vi è un pregiudizio ideologico, quello che gli operatori della 194 siano “tifosi” dell’aborto e che, quindi, debbano essere controllati e bilanciati da “ultras” antiabortisti. Non è così, moltissime donne cambiano idea dopo avere attivato le procedure o prenotato l’aborto, come altre donne al contrario decidono di abortire dopo un’iniziale decisione di portare avanti la gravidanza. Noi non condizioniamo mai la decisione, ma affrontiamo insieme le problematiche poste nel rispetto della donna senza preconcetti ideologici. L’emendamento presentato è un’offesa alle donne, agli operatori della 194 e a tutto il personale, obiettori compresi. Invito la Presidente del Consiglio a ritirarlo.”