Oggi, 17 maggio, si celebra la giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Un anno fa in questi giorni il Teatro Carignano si colorava di arcobaleno e di fasce tricolori per l’iniziativa “Le città per i diritti”, l’assemblea dei sindaci e amministratori locali sul tema dei diritti LGBTQIA+.
Un evento fortemente voluto dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo con il pieno sostegno dei sindaci Roberto Gualtieri (Roma), Giuseppe Sala (Milano), Antonio De Caro (Bari), Dario Nardella (Firenze), Matteo Lepore (Bologna) e Gaetano Manfredi (Napoli) e di molte sigle dell’attivismo LGBTQIA+.
Due i focus principali, chiedere al Parlamento una legge per il matrimonio egualitario e le adozioni e una per il riconoscimento anagrafico dei figli delle coppie omogenitoriali.
“Un’iniziativa a cui abbiamo partecipato con attenzione e interesse, considerando un atto di coraggio una così forte esposizione, ma a un anno dall’iniziativa chiediamo ai sindaci e amministratori che più si sono impegnati che fine ha fatto questo progetto. – così in una nota Lorenzo Cabulliese, Daniele Degiorgis e Giorgio Maracich, coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta – Certo la strada più forte sarebbe stata quella tracciata da Gustavo Zagrebelsky sul palco quel giorno, la disobbedienza civile sulle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali, appello accolto con timore e freddezza da molti amministratori. Ma, qualsiasi modalità si voglia adottare, purché se ne adotti qualcuna e ‘Le città per i diritti’ non sia solo un ricordo offuscato nella nostra mente.” concludono.