Nella giornata di sabato 25 gennaio una delegazione radicale ha visitato i due istituti penitenziari della città di Alessandria, la Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” e la Casa di reclusione “San Michele”. La più grave delle carenze rilevate durante le visite ispettive è il lavoro, la cui mancanza rende ancor più disumana le condizioni di detenzione.
L’Associazione radicale Adelaide Aglietta ha chiesto alla città di Alessandria di attivarsi in tal senso.
Di seguito la lettera inviata ieri, lunedì 27 gennaio, al dottor Giorgio Abonante, Sindaco di Alessandria, da parte dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Egregio Signor Sindaco,
Le scriviamo per proporre alla Città di “adottare” le sue due strutture penitenziarie: la Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” e la Casa di reclusione “San Michele”. Sabato scorso le abbiamo visitate entrambe, nell’ambito delle nostre storiche iniziative radicali di verifica delle condizioni del mondo carcerario.
I due istituti continuano, ormai da tempo, a soffrire di gravissimo sovraffollamento (San Michele) e inadeguatezza della struttura (Cantiello e Gaeta), in assenza di un mediatore culturale e in carenza di personale, essendo gli organici riferiti a realtà carcerarie ben lontane dalla attuale. Come altrove, la funzione rieducativa è una chimera, un’inaccettabile violazione della nostra Costituzione da parte dello Stato. Una delle carenze che abbiamo riscontrato è il lavoro: senza questo la carcerazione diventa insopportabile e aumentano a dismisura disagio sociale, indigenza, autolesionismo, violenza.
Crediamo che la Città possa essere protagonista di un rapporto stretto con le carceri, sia direttamente sia come facilitatore nella creazione di legami e progetti tra imprese e associazioni locali con le due strutture. Investire nel lavoro per i detenuti, anche e specialmente fuori le mura, significa investire nella sicurezza: solo così si possono drasticamente ridurre le recidive rispetto a chi viene letteralmente lasciato marcire con le proprie disperazioni senza avere letteralmente nulla da fare ogni ora di ogni giorno di pena.
Vorremmo quindi proporre a Lei, alla sua Giunta, di far sì che Alessandria divenga parte attiva di un nuovo rapporto con le due strutture, in un certo senso adottandole e riportandole nell’alveo di un percorso inclusivo nella comunità cittadina.
Certi dell’attenzione della sua amministrazione, porgiamo in nostri migliori saluti.