“+EUROPA CON EMMA BONINO” DENUNCIA L’IRRESPONSABILITA’ DELLA CITTA’ METROPOLITANA CHE VIOLA DA 80 GIORNI IL PROPRIO STATUTO NON RISPONDENDO ALLA RICHIESTA DI REFERENDUM SU SECONDA LINEA METRO E CONTRO CONSUMO DI SUOLO
I due referendum consultivi, richiesti con delibera popolare alla Città Metropolitana lo scorso 17 ottobre, prevedono la consultazione dei cittadini in merito al finanziamento della seconda linea della metropolitana con i proventi del Road-pricing (pedaggio in entrata dei veicoli) e misure per il contenimento del consumo di suolo.
Dopo la risposta dei 31 ottobre da parte del Vice-Sindaco metropolitano Marco Marocco, che annunciava l’inoltro della proposta agli uffici competenti in vista della discussione in Conferenza dei Capigruppo, non c’è stata più alcuna comunicazione, in violazione del comma 15 dell’articolo 42 dello Statuto che recita “L’amministrazione ha l’obbligo di esaminarle tempestivamente e di far conoscere all’interessato la relativa decisione, entro trenta giorni“.
Dichiarazione di Silvja Manzi (Capolista alla Camera per +EUROPA e candidata all’uninominale nel Collegio 2) e Igor Boni (Candidato alla Camera e primo firmatario della proposta):
“E’ francamente inammissibile che una istituzione come la Città Metropolitana non rispetti il proprio Statuto. Sono oltre 80 giorni che attendiamo di conoscere una risposta nel merito della nostra delibera popolare sottoscritta dai cittadini, risposta che non c’è stata malgrado le sollecitazioni. Eppure, lo diciamo da anni, la seconda linea della metropolitana è il principale provvedimento da cui passa la riqualificazione di Torino nord, che rappresenta la parte di città su cui occorre investire. Non si tratta di parole ma di progettare il futuro della Torino che vogliamo. Sono anni che chiediamo di utilizzare il Road-Pricing per trovare i finanziamenti utili alla costruzione dell’opera, ora vogliamo un referendum metropolitano per chiedere ai cittadini se sono d’accordo con noi. Questa amministrazione, che si riempie la bocca di democrazia diretta e partecipazione, non si degna nemmeno di rispondere”.