Sicuramente la sincerità non fa difetto al neo assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi. Un politico navigato non avrebbe mai dichiarato, come ha fatto Icardi: “Avevo auspicato che mi venisse affidata l’Agricoltura, perché la mia famiglia ha una tradizione consolidata in campo vitinivicolo. E guido i Comuni del Moscato…” (“La Stampa”, cronaca di Cuneo, 14/06/2019).
Il neo Assessore vorrà e saprà tenere testa sia alle lobbies sanitarie sabaude sia a quelle lombarde (dietro Icardi c’è Salvini e una Lega con il cuore, la testa e il portafoglio sempre oltre Ticino, e lo stesso vale per Forza Italia)? Spero di sì, perché in gioco non ci sono le sorti di Icardi, ma le sorti di un settore, quello della Sanità piemontese, che assorbe l’80% del bilancio regionale … e la percentuale è destinata ad aumentare, visto il generale invecchiamento della popolazione.
Intanto, Icardi, essendo stato proclamato il 10 giugno consigliere regionale, deve dimettersi entro il prossimo 20 giugno dalla carica di sindaco di Santo Stefano Belbo (CN). La legge n. 154 del 23/04/1981 è chiarissima: “… Le cariche di sindaco e di assessore dei comuni compresi nel territorio della regione sono incompatibili con la carica di consigliere regionale … La cessazione dalle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di incompatibilità…”.
Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta)