Oggi, giovedì 16 gennaio, di fronte alla sede radicale di Torino di via San Dalmazzo n.9/bis/b – dove è esposto il Presepe radicale ‘Mare nostrum’ (con i migranti annegati in mare e la sacra famiglia su una barca alla deriva) – esponenti di Radicali Italiani e dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta hanno letto pubblicamente i rilievi (vedi link 2 e 3) espressi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte e ai Presidenti di Camera e Senato in sede di pubblicazione e poi di promulgazione del sedicente “decreto sicurezza bis”. Rilievi mai considerati e discussi né dal Parlamento né dal Governo.
Durante il flash mob i radicali hanno anche denunciato l’illegalità del Memorandum Italia-Libia (vedi link 4), mai discusso e approvato dal Parlamento italiano. Tale Memorandum ha prodotto unicamente il foraggiamento delle bande libiche da parte dei contribuenti italiani (si stima 150 milioni di euro ma richieste di accesso agli atti per ottenere la cifra precisa sono state respinte in nome della “sicurezza nazionale”) e la detenzione nei sedicenti “centri di accoglienza” libici di una moltitudine di migranti (solo nelle prime due settimane del 2020 sono circa mille i migranti sequestrati dalla Guardia costiera libica e riportati nei campi di detenzione e di tortura).
Hanno partecipato al flash mob:
Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani);
Silvio Viale (Presidente Comitato nazionale di Radicali Italiani);
Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis (Coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta);
Andrea Maccagno e Beatrice Pizzini (Comitato nazionale Radicali Italiani);
Silvja Manzi (Direzione nazionale Radicali Italiani);
Giulio Manfredi (giunta di segreteria Radicali Italiani).
Boni e Di Grazia hanno dichiarato:
“Quarant’anni fa il Partito Radicale decise di abbrunare il suo simbolo per denunciare simbolicamente la totale rimozione da parte delle istituzioni della questione epocale dello sterminio per fame e per guerre in atto soprattutto in Africa. Nel nostro piccolo, abbiamo deciso di mantenere esposto nella vetrina della sede radicale di Torino il Presepe “Mare nostrum” per denunciare simbolicamente la totale rimozione da parte del Governo Conte 2 e del Parlamento sia della questione del rinnovo degli Accordi Italia/Libia sia della questione della riforma radicale dei sedicenti “decreti sicurezza”.
Il nostro presepe fotografa una situazione destinata a ripetersi all’infinito nel Mare Mediterraneo fino a quando in primis il capo del governo Giuseppe Conte non deciderà di apporre la propria firma non più a leggi disumane e mortifere ma a leggi umane e produttrici di vita.
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