Massimiliano Iervolino (segretario Radicali Italiani), Giulia Crivellini (tesoriere RI), Igor Boni (presidente RI), Silvja Manzi (membro di direzionale nazionale RI) e Giulio Manfredi (associazione Radicale Adelaide Aglietta) hanno inviato oggi una richiesta formale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, affinché revochino l’onorificienza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della “Stella d’Italia conferita ai cittadini russi Mikhail Vladimirovich Mishustin (Primo ministro della Federazione Russa dal 16 gennaio 2020) e Denis Manturov (Ministro del Commercio e dell’Industria della Federazione Russa dal 2012) con Decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2020 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21/07/2020).
Gli esponenti radicali hanno dichiarato:
Riteniamo doveroso, come cittadini italiani prima ancora che come esponenti politici, fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per ottenere la revoca di un provvedimento letteralmente vergognoso ed inaccettabile. Nella nostra richiesta formale elenchiamo una lunga serie di fatti che testimoniano come la Federazione russa rappresenti, non da oggi, una vera e propria minaccia alla sicurezza dell’Unione Europea e non solo.
Il “caso Navalny” è solo l’ultimo di una lunga scia di morti, di violenza, di negazione dello Stato di diritto, in Russia e a partire dalla Russia. Opporsi a tutto questo significa lottare assieme ad Alekxej Navalny e ai milioni di russi che sono scesi e scenderanno in piazza al grido di “Il potere qui siamo noi”. Un grido che è arrivato fino in Bielorussia. Ricordiamo che in passato il primo ministro russo Mishustin è stato oggetto di investigazioni da parte del team di Alexei Navalny, a seguito delle quali è stato inserito nella “Putin list”, stilata dal Dipartimento del Tesoro USA, con l’accusa di “corruzione e arricchimento illecito”: https://www.spisok-putina.org/en/personas/mishustin-2/
Infine, vogliamo segnalare un fatto che potrebbe apparire marginale ma che rivela invece tutta l’arroganza e il senso di impunità di Putin, Mishustin e della cricca del Cremlino: la Duma russa ha nominato come “esperto” nella sedicente indagine sull’avvelenamento di Navalny il cittadino russo Andrej Lugovoj, su cui pende una mandato di cattura internazionale, dal 22 maggio 2007, per l’omicidio (tramite avvelenamento con the corretto al polonio) del cttadino inglese Aleksandr Litvinenko; dopo l’emissione del mandato di cattura, Lugovoj fu eletto deputato nel partito “Russia Unita” di Vladimir Putin (carica che detiene tuttora). Il 9 marzo 2015 (a soli quattro giorni dall’omicidio a Mosca del dissidente russo Boris Nemtsov), Andrej Lugovoj fu insignito da Vladimir Putin della “Medaglia dell’Ordine dell’Onore” assieme al dittatore ceceno Ramzan Kadyrov.
L’Unione Europea ha giustamente richiesto a Vladimir Putin di fare chiarezza sul “caso Navalny”. Sarebbe quanto mai opportuno che sia la Gran Betragna sia l’Unione Europea richiedessero alla Russia l’estradizione di Andrey Lugovoj. Non siamo ingenui; sappiamo che quanto richiediamo, a partire dalla revoca dell’onorificenza, difficilmente sarà ottenuto. Ma mai come in questo contesto storico e politico vale l’ammonimento di Ernesto Rossi: fai quel che devi, accada quel che puo’.
https://www.radicali.it/wp-content/uploads/2020/09/Letterarevocaonorificenza.pdf