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ASSOCIAZIONE AGLIETTA: DEDICHIAMO QUESTO 25APRILE AL “PARTIGIANO IGNOTO”. DOMANI A MEZZOGIORNO DUE MOMENTI DI RACCOGLIMENTO DAVANTI ALLE TARGHE COMMEMORATIVE DI OLIVER GUINET E DI LIBERINA LUCCA.

Patrizia De Grazia, Daniele Degiorgis e Silvio Viale (coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Abbiamo deciso di dedicare l’annuale anniversario del 25 aprile al “partigiano ignoto”, alle migliaia di partigiani e partigiane che hanno perso la vita e di cui si è persa la memoria. Eppure, basterebbe prestare un po’ di attenzione mentre camminiamo per Torino per accorgersi delle decine di targhe e lapidi affisse ai muri della città, sui luoghi dove molti di questi “partigiani ignoti” furono uccisi dai nazifascisti. L’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza ha meritoriamente catalogato tutte le lapidi esistenti a Torino.
Solo un dato, a parere nostro molto significativo: nei giorni compresi tra il 26 e il 30 aprile 1945, secondo le fonti della Croce rossa, gli scontri armati, le esecuzioni e il cecchinaggio provocarono in città oltre 800 morti e circa 1.000 feriti.

Domani, sabato 24 aprile, tra le 12:00 e le 13:00, l’Associazione Aglietta terrà due momenti di raccoglimento davanti alle lapidi del partigiano Oliver Guinet (Palazzo della Luce, via Bertola ang. Via Stampatori) e della staffetta partigiana Liberina Lucca (Via San Dalmazzo n. 7).
Un partigiano francese che combatté qui in Piemonte, a testimoniare la dimensione europea della Resistenza; una staffetta partigiana, a testimoniare il contributo delle donne alla lotta di Resistenza, ancora da apprezzare nelle sue reali dimensioni, a distanza di quasi 80 anni dai fatti.

Oliver Guinet
Partigiano francese nato a Soulac-sur-Mer (Gironde) il 1° gennaio 1920. Giardiniere. Fuggito dalla prigionia in Germania nel febbraio del 1944, si unì alle formazioni partigiane piemontesi col nome di battaglia “Gimmy”. Vice comandante della 48ª brigata Garibaldi, partecipò alla liberazione di Torino; venne colpito sul tetto della casa di via Bertola 36 da un cecchino cui stava dando la caccia, il 30 aprile 1945. Decorato con medaglia d’oro al valor militare conferita alla memoria il 28 ottobre 1970.

Liberina Lucca
Libera Laura Lucca era nata a Torino il 22 giugno 1910, da famiglia di artigiani di tradizioni socialiste. Modista, risiedeva in via Tiziano 25. Sfollata durante la guerra a Castelnuovo Nigra, dopo l’8 settembre 1943 entrò subito in contatto con le prime bande canavesane tenendo i collegamenti fra le formazioni e la città, curando gli approvvigionamenti e l’assistenza ai feriti e alle famiglie dei partigiani. Arrestata ed imprigionata ad Aosta per una delazione, riuscì ad essere liberata. Fu responsabile del servizio informazioni della 3ª brigata della divisione Matteotti Davito Giorgio. Durante le operazioni per la liberazione di Torino, il mattino del 27 aprile 1945, giunse a Torino per recarsi all’albergo Canelli, in via San Dalmazzo 5, una delle sedi del comando delle formazioni Matteotti, per portarvi dispacci della sua brigata. Malgrado i colpi d’arma da fuoco che solcavano la via, volle uscire per proseguire la sua missione ma, appena affacciatasi dal portone, cadde colpita al capo dal proiettile di un cecchino fascista.

Per approfondimenti sulle “Lapidi della città di Torino ai caduti per la liberazione”:
http://intranet.istoreto.it/lapidi/