Dichiarazione di Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra torinese):
“Il problema principale oggi è però la scarsità della pianta organica che si avvicina alle 1500 unità, ben distante dalle 1900 previste per legge; e l’età media del Corpo che è di 55 anni, dato di fatto incompatibile per un Corpo con compiti di Polizia.
Serve quindi un piano di assunzione di almeno 300 unità per dare nuova linfa al Corpo; per inciso quando il Governo gialloverde presentò quota 100, promise che per ogni pensionamento ci sarebbero state due assunzioni ma nel Corpo si è proceduto ad assumere 0,30 unità per ogni pensionamento. La ‘produttività’ come oggi è intesa non può essere un parametro incentivante: il presupposto di una pattuglia non può essere fare multe, esistono servizi considerati ‘improduttivi’ che sono però il vero servizio alla cittadinanza. Anche in questo caso l’Europa ci dà una mano ed è da lì che dobbiamo prendere spunto per introdurre parametri per la valutazione del dipendente chiari a inizio stagione e verificabili durante l’anno.
Lo spot del Comune non solo non rende giustizia alla Polizia locale ma non affronta i problemi alla radice. Il valore più importante della Polizia Locale per rispondere ai problemi legati alla sicurezza della città è quello della prossimità. Dobbiamo il più possibile copiare quel che fanno nel mondo anglosassone dove la ‘polizia comunitaria’ costituisce una dottrina e un modello organizzativo, basato sulla prevenzione in contrapposizione a misure repressive di emergenza; sulla partecipazione dei cittadini alla pianificazione e alla supervisione delle attività di polizia e sul trasferimento delle responsabilità di comando ai gradi inferiori della polizia stessa. Il servizio di polizia locale deve essere considerato come ogni altro servizio pubblico e deve conquistare la collaborazione dei cittadini tramite indagini e questionari per valutare le priorità da assegnare alle attività della polizia.
Anche in questo settore dobbiamo favorire le collaborazioni con i comuni metropolitani. La creazione di una cabina di regia tra tutti i comuni dell’area metropolitana riduce le spese e aumenta il numero di unità’ disponibili per il controllo del territorio. Anche in questo caso è fondamentale la connessione in rete delle banche dati a disposizione dei Comandi presenti nell’area Metropolitana”.