Eccellenza Reverendissima,
ho letto su “La Stampa” la sua posizione per quello che riguarda il registro sulle disposizione anticipate di trattamento che i cittadini torinesi hanno chiesto al loro sindaco di istituire. A questa richiesta, che abbiamo formulato insieme a Beppino Englaro quando abbiamo consegnato le firme dei residenti, è seguita la disponibilità del sindaco Chiamparino e dal Consiglio Comunale: io penso che istituire un servizio di prossimità come il registro sia indice di civiltà della Città e dia possibilità, ai torinesi che lo vorranno, di usufruire di un servizio di autenticazione notarile, sostitutiva dello sportello dell’anagrafe. Non si sta facendo cosa illegale, in quanto non esiste una legge, ma si registra una richiesta ed una necessità. Con le dichiarazione anticipate di trattamento la persona interessata che volesse dare sicurezza ai parenti ed ai medici curanti sulla propria volontà su come essere curata potrà farlo, quando ancora in condizione di capacità di esprimersi. In questo modo si potrà evitare una desistenza terapeutica non voluta dalla persona interessata, cioè dal paziente, ma anche impedire una terapia divenuta inutile e futile, come il cosiddetto accanimento terapeutico.
Con rispettosi saluti,
Torino, 13 febbraio 2011
Mina Welby