Si è tenuta oggi la conferenza stampa dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta sul 25 aprile 2024. Questo è il primo 25 aprile della città di Torino senza l’avvocato e partigiano Bruno Segre, i radicali torinesi decidono di dedicargli la Festa della Liberazione 2024, invitando la Città di Torino a fare altrettanto, ricordando la sua storica frase ‘La libertà è il bene supremo’.
“Riconoscendoci pienamente nelle parole di Bruno Segre saremo alla fiaccolata del 24 aprile omaggiando il partigiano Elio e con le bandiere ucraine, per ribadire ancora una volta che i partigiani che hanno fatto la Resistenza sono oggi idealmente alle porte dell’Europa e che auspichiamo un 25 aprile anche per l’Ucraina, liberata dall’imperialismo e fascismo putiniano.” – dichiara nella conferenza stampa Lorenzo Cabulliese, coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta – “Con noi ci sarà inoltre la comunità iraniana con le proprie bandiere per ricordare un Iran libero dai teocrati.”
L’Associazione riprende nuovamente il problema dell’antisemitismo che pervade l’Europa.
“Il 25 aprile è uno di quei giorni in cui urlare che sta nuovamente avvenendo un preoccupante crescendo di antisemitismo a cui bisogna rispondere con azione e presenza. Invitiamo tutte le persone della comunità ebraica e israeliana a sfilare con noi per ricordare anche la Brigata Ebraica, a tutti gli effetti parte della storia della Resistenza nonostante i tentativi di cancellazione e mistificazione.”
Anche quest’anno inoltre i radicali non recepiscono né condividono l’appello dell’ANPI, che considerano “pieno di perbenismo e dannoso pacifismo. A cominciare dalla citazione dell’Articolo 11 che la segreteria limita alle sue prime righe ‘L’Italia ripudia la guerra’ senza sforzarsi di proseguire nel testo, ovvero ‘come strumento di offesa alle libertà degli altri popoli ecc.’. Ulteriormente irricevibile è il cessate il fuoco ovunque, al quale rispondiamo con il cessate il fuoco vincolato al rilascio degli ostaggi e ovviamente alla tutela e sopravvivenza di Israele. E il cessate il fuoco, per quel che riguarda l’Ucraina può avvenire solamente con l’integrità territoriale e la tutela delle libertà del popolo ucraino e il ritiro delle truppe russe dai territori occupati.”
I radicali ricordano anche il martire antifascista dimenticato dall’ANPI: “Nel centenario dell’assassino di Giacomo Matteotti ci aspettavamo dall’ANPI un po’ più di consapevolezza storica e del presente. Cent’anni fa il fascismo assassinava il deputato socialista, oggi il regime fascista putiniano ha ucciso Navalny. È intollerabile il silenzio sulle sue vicende e il mancato sostegno alla Resistenza ucraina, a cominciare da quello bellico, ricordando all’ANPI, qualora se ne fosse dimenticata, che la Resistenza si è fatta con le armi e con il coraggio.” – prosegue Cabulliese – “Anche al passaggio in cui suppone che la guerra non sia una dura necessità rispondiamo dicendo che anche la nostra Costituzione e Repubblica antifascista sono in pericolo da un nuovo e pericoloso ordine mondiale antidemocratico al quale bisogna rispondere con un’Europa forte e federale, che significa anche un esercito europeo.”
L’Associazione Aglietta sostiene invece la lettera della FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane, di cui è Associazione aderente.
Il coordinatore dell’Aglietta conclude invitando tutte le persone e le realtà che si riconoscono nelle parole e nel pensiero a sfilare con loro annunciando già la presenza del Gruppo +Europa Torino, di Radicali Italiani e dell’Istituto Liberale dietro lo striscione.