Questa mattina, in una conferenza stampa volante sotto il Consiglio Regionale del Piemonte, Bruno Mellano (presidente di Radicali Italiani) e Dino Barrera (consigliere nazionale della Federazione dei Verdi) hanno presentato l’Appello (di seguito) per la costituzione del Comitato Antinucleare Piemontese. Alla conferenza stampa erano presenti numerosi esponenti radicali ed ambientalisti; è intervenuta anche Mercedes Bresso. Numerosi cittadini hanno sottoscritto l’Appello al banchetto; fra gli altri, i consiglieri regionali Aldo Reschigna (capogruppo PD), Rocchino Muliere (PD), Mino Taricco (PD), Andrea Stara (Insieme per Bresso).
Ecco l’elenco dei primi firmatari dell’appello:
Dino Barrera, consigliere nazionale della Federazione dei Verdi
Emma Bonino, Vice Presidente del Senato
Davide Bono, consigliere regionale 5 stelle
Mercedes Bresso, consigliere regionale – ex Presidente del Piemonte
Mimmo Candito, giornalista de la Stampa e Direttore de L’Indice
Carlo Chiama, Assessore Provincia di Torino
Enrico Deaglio, giornalista
Nicola De Ruggiero, ex Assessore all’Ambiente del Piemonte
Giorgio Ferrero, Imprenditore agricolo
Silvia Fregolent, Consigliere provinciale di Torino PD – Presidente Ecodem Piemonte
Riccardo Fortina, Presidente regionale WWF
Beppe Gamba, Responsabile del Gruppo di lavoro Enti Locali del Kyoto Club
Emanuela Guarino, Presidente del Parco della Mandria
Bruno Mellano, Presidente nazionale di Radicali Italiani
Elena Negri, avvocato
Giovanni Pallotti, Presidente regionale ENPA
Roberto Piana, Presidente LAC – Lega Abolizione Caccia Piemonte
Giuliano Tallone, Presidente nazionale LIPU
Silvio Viale, Direzione nazionale Associazione Luca Coscioni
Giampaolo Zancan, avvocato, già senatore
Giulio Manfredi, Comitato nazionale Radicali Italiani
Ignazio Garau, Città del Bio
Renzo Penna, Alessandria, già deputato
Marco Francone, Presidente Consulta Associazioni del volontariato animalista della Città di Torino
Nanni Salio, Centro Studi Sereno Regis di Torino
Beppe Marasso, MIR
Silvia Fregolent – Partito Democratico, Ecodem
Angelo Chiattella, comitato storico
Pier Luigi Cavalchini. Pro Natura Alessandria
Enrico Bettini, Presidente Cittàbella
Igor Boni, Coordinatore provinciale di Torino Associazione radicale Aglietta
Gigi Stancati e Daniela Rocca della Rovere, Ambiente e Sanità
Maurizio Manfredi, Associazione Rinascita Val Bormida
Liliana Meinero, consigliere comunale di Cuneo
Angelo Longobardi, CN
Marco Martini, Alba
Edgar Mader, Alba
Nathalie Pisano, segretaria dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta
Riccardo Basile, Novara
Marco Chiodelli, Novara
Mauro Bolzoni, Novara
Marica Spezia, VCO
Paolo Caruso, VCO
Fausto Cognasso, Vercelli
Claudio Fecchio, Vercelli
Hanno già dichiarato il loro sostegno all’iniziativa anche
Piero Chiambretti, showman, e Cristiano Godano, cantante e leader del gruppo Marlene Kuntz.
APPELLO PER LA COSTITUZIONE DEL
COMITATO ANTINUCLEARE PIEMONTESEIl Governo Berlusconi, sin dal suo insediamento, ha ripreso e rilanciato il progetto di un “nucleare italiano”, a cui – nel 1987 – i cittadini italiani avevano detto “NO” in modo chiaro e convinto, votando all’80% tre referendum promossi da un ampio comitato antinucleare.
L’obiettivo dichiarato che il Governo intende perseguire con un investimento pari ad almeno 30 miliardi di euro (che dovrebbero teoricamente arrivare da finanziamenti privati) è di coprire con il ricorso alla fonte nucleare, nel periodo 2020-2030, il 25% della nostra produzione elettrica. Dato che questa rappresenta il 18% del nostro fabbisogno energetico complessivo, il nucleare italiano finirebbe per assicurare, nel migliore dei casi, appena il 4,5% del consumo energetico nazionale!
A fronte di vantaggi così irrisori (superabili di gran lunga con una seria politica di efficienza e risparmio energetico e con l’impiego delle fonti rinnovabili: fronti su cui vi è un preciso impegno assunto in sede europea con obiettivo del 20-20-20 entro il 2020), la scelta di un ritorno al nucleare comporta costi e rischi che sono e rimangono elevati e duraturi: la proliferazione nucleare (anche il “modello francese” che ci viene proposto è indissolubilmente legato agli usi militari dell’atomo), l’impatto sul territorio (enormi consumi d’acqua per il raffreddamento del reattore), la sicurezza in epoca di terrorismo internazionale, il problema dello smantellamento delle centrali una volta concluso il loro ciclo di sfruttamento, la gestione dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, il depauperamento della attrattività turistica del territorio e della genuinità dei prodotti agro-alimentari.
In questi due anni, al di là dei proclami, il Governo ha dimostrato di non sapere rispettare la “tabella di marcia” del proprio Piano Nucleare: anche per questo – con l’obiettivo di supportare un esecutivo inconcludente e per condizionare l’opinione pubblica italiana che ha ancora memoria e consapevolezza del rischio nucleare – lo scorso luglio diverse realtà economiche e accademiche hanno creato il “Forum Nucleare Italiano”, che si presenta come una potente “lobby nuclearista”, con il compito istituzionale ’di far cambiare idea agli italiani’ sull’opzione nucleare.
E’ dunque necessario ed urgente che i cittadini, singoli e organizzati, che considerano la scelta del ritorno al nucleare sbagliata, pericolosa e pure costosa, si uniscano in “comitati antinucleari” a livello regionale, per mettere in comune ed ottimizzare le proprie forze e i propri saperi.
Questa mobilitazione è tanto più necessaria ed urgente in Piemonte, dove è stoccato oltre l’85% dei rifiuti radioattivi italiani e dove il Presidente della Regione Roberto Cota si presenta come il fautore del “nucleare senza se e senza ma”, a differenza dei governatori di tutte le altre regioni italiane, anche di centro-destra, che hanno invece avanzato obiezioni e distinguo, almeno alla localizzazione sul proprio territorio.
Facciamo appello, pertanto, ai cittadini e alle cittadine piemontesi affinché si costituisca nelle prossime settimane il COMITATO ANTINUCLEARE PIEMONTESE, aperto a tutte e tutti, senza alcuna preclusione ideologica, politica e partitica, rigorosamente nonviolento.
Riteniamo quanto mai importante e significativo lavorare assieme affinché il prossimo 11 novembre 2010, nel 23° anniversario di quei referendum antinucleari frutto della sinergia di tante persone e tante organizzazioni diverse e che crearono nel Paese un ampio e ricco dibattito, tale Comitato possa tenere la sua prima manifestazione pubblica per dire NO al Nucleare e SI ad una politica energetica fondata sul risparmio, sull’efficienza energetica e sullo sviluppo delle energie rinnovabili.