Solo il fatto di essere russo ha impedito a Putin di essere incriminato come Gheddafi e Milosevic dal Tribunale dell’Aja per genocidio ceceno.
Marco Perduca (senatore radicale/PD, vice-presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito) e Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani):
E’ di grande rilevanza politica la presa di distanze del presidente russo Dmitri Medvedev dalle dichiarazioni del premier Vladimir Putin , che aveva sostenuto che la risoluzione dell’Onu sulla Libia ricorda “gli appelli medioevali alle Crociate”. Medvedev dimostra di possedere equilibrio e autonomia di giudizio, mentre Putin, attaccando l’intervento in Libia, difende se stesso: solo il fatto di essere russo gli ha impedito di essere incriminato davanti al Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità compiuti dalle truppe russe in Cecenia a partire dal 1999 (100.000 civili uccisi su una popolazione complessiva di 1 milione di abitanti).
Putin meriterebbe lo stesso trattamento riservato dalla giustizia internazionale oggi a Gheddafi e ieri a Milosevic ; noi radicali non ci rassegnamo; il tempo è stato galantuomo per il dittatore nazicomunista serbo, lo può essere anche il nuovo zar russo e il vecchio raiss libico.