“Proprio perché condivido molte delle osservazioni di Paolo Monferrino mi auguro che non si dimentichi delle IVG. Lui è il Direttore Generale, un tecnico, non un politico come Cota, e le donne che chiedono la IVG meritano la stessa attenzione delle altre pazienti.”
Questo è l’inizio della dichiarazione di Silvio Viale, responsabile del Servizio Unificato per le IVG, dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, la struttura che esegue il 40% delle IVG della Regione Piemonte e oltre il 60% di quelle della provincia di Torino. Per un confronto solo il 21% delle nascite della Regione Piemonte avviene al Sant’Anna.
Silvio Viale, che è stato recentemente eletto nel Consiglio Comunale di Torino ed è notoriamente un esponente radicale, ha così proseguito:
“Capisco che Cota, da politico debba mantenere una facciata ideologica, ma anche per le IVG è necessario che “l’alta specialità sia concentrata e che non tutti gli ospedali facciano tutto”, come ha dichiarato oggi in una intervista il direttore della sanità piemontese. In più esiste il problema dei medici obiettori che sono un ostacolo oggettivo per la garanzia e la qualità del servizio. Anche per le IVG bisognerebbe unificarle nei principali ospedali per garantire al meglio la qualità e l’efficienza delle prestazioni. Già oggi l’ospedale Sant’Anna svolge il 40% delle IVG del Piemonte, l’80-90% di quelle del secondo trimestre, e dovrebbe essere messo nelle condizioni di potenziare l’organico dei propri medici non obiettori. Lo stesso si dovrebbe fare nelle altre province unificando il servizio di IVG in un solo o in non più di due ospedali. Non ho nulla contro i medici che decidono di non fare le IVG – la legge lo permette – ma questo non può risultare in un lavoro i più ed in uno svantaggio professionale per i medici disponibili ad applicare la legge. Le IVG sono un servizio essenziale del SSN che non possono basarsi su una sorta di sacrificio volontario dei singoli medici. Mi auguro quindi che Monferrino non si dimentichi delle IVG nel suo progetto regionale per la sanità piemontese, perché le IVG sono comunque uno dei principali DRG ospedalieri.”
Torino, 29 giugno 2011.